James Fisher
Judith Frost
Lucy Gunning
Rachel Inman
Tim Stoner
Alexander Zubryn
Marianne Basualdo
Alle ore 18.30 inaugurazione della mostra con James Fisher, Judith Frost, Lucy Gunning, Rachel Inman, Tim Stoner, Alexander Zubryn, e Marianne Basualdo.
JAMES FISHER: WORK IN PROGRESS, SETTEMBRE 2001
"I miei dipinti attuali emergono dal desiderio di ricostruire uno sguardo
obliquo e dal basso in alto. Gli oggetti divengono forme architettoniche e
gli edifici divengono giocattoli in questo spazio dipinto che è allo stesso
tempo occhio di formica e finestrino d'aeroplano." [JF]
James Fisher (Abbey Scholar in Painting, aprile-dicembre 2001) è nato nello
Hertfordshire, Gran Bretagna, nel 1972. Ha studiato al Royal College of
Art, Londra. Ha esposto in Canada, a New York, e in Gran Bretagna fra
l'altro al Kettle's Yard Open, Cambridge, e al Gardner Arts Centre,
Brighton. James Fisher è 'visiting lecturer' al Royal College of Art, e
Drawing Tutor all'Anglia Polytechnic University, Cambridge. Sta attualmente
esponendo in "Fuori Luogo", Chiesa di San Bartolomeo, Campobasso.
JUDITH FROST
"Impiego polvere di pietre e di terre per creare sia installazioni che
disegni su carta. La polvere è come pittura senza legante, pittura senza il
suo sangue, secca ed estrema. Senza legante, attende un imminente disordine.
Il lavoro che ho fatto a Roma ha sfruttato spazi inusati e le polveri di
pietre facilmente reperibili per via di lavori di costruzione in corso."
[JF]
Judith Frost (Abbey Awardee in Painting, luglio-settembre 2001) è nata in
Gran Bretagna, e ha studiato all'University of Northumbria e alla Slade
School of Fine Art, Londra. Ha tenuto recentemente una personale alla
galleria Shillam+Smith 3, e sue opere sono nella collezione dell'Arts
Council of England. Sta attualmente esponendo in "Fuori Luogo", Chiesa di
San Bartolomeo, Campobasso.
RACHEL INMAN
"In principio le fontane di Roma erano lacrimose e melanconiche. Dopo un
altro lungo, umido inverno in Inghilterra l'acqua che cade equivaleva per
me all'obliquo acquazzone e alla pioviggine fredda. Ora, dopo due mesi
soleggiati e caldi passati qui, il fluire generoso dell'acqua in questa
città non può che apparirmi benevolo. Da freschi bacini le fontane salgono
e scendono in vivaci getti; bagnano rocce scolpite, sgorgano da antiche
terme, e spruzzano dalle bocche di bestie mitiche.
Sono rimasta colpita da questa ininterrotta provvigione d'acqua che mi
ricorda come, per me che sono scultore, spesso mi dispiaccia l'inevitabile
perdita dell'umidità che dà al materiale la sua malleabilità . I liquidi
scorrono via, l'umido evapora, e il materiale resta chiuso nel suo stato
duro e secco, così che non luccica più né cede al tocco. Quando la materia
è morbida e umida sembra viva, ed è l'acqua l'elemento che dà vita. Roma sa
e celebra questo con la sua abbondanza di immagini e icone di nutrimento.
Non solo le copiose sorgenti e fontane, ma anche l'orgogliosa e protettiva
Lupa con le sue otto mammelle pendule, le Madonne che allattano i loro
infanti, le fontanelle di strada che zampillano giorno e notte per la gente
che si inchina a bere, e il costante leccare e sgocciolare di gelati che si
sciolgono al sole rovente. Queste immagini di nutrimento mi stanno cibando,
e la fusione di alcune di esse si riflette nel mio attuale lavoro." [RI]
Rachel Inman (Rome Scholar in the Fine Arts, luglio-settembre 2001) è nata
nel 1963. Ha studiato alla Central St. Martin's School of Art and Design e
alla Slade School of Fine Art, Londra. Vive e lavora a Londra. Sta
attualmente esponendo in "Fuori Luogo", Chiesa di San Bartolomeo, Campobasso.
TIM STONER
"Queste immagini riguardano le nostre quotidiane speranze e incapacità di
ottenere un più elevato 'status sociale'. Esse echeggiano lo spazio della
pittura classica, che raffigura i valori di uno stile di vita tradizionale.
Le figure divengono trofei emblematici delineati contro una vampata di
luce, che suggerisce il sole sfolgorante di una giornata idillica, o
l'apocalisse di un'esplosione nucleare, un'immagine fermata nel momento
della propria sparizione.
Invece di seguire il cammino del sole, guardiamo oltre le nostre spalle per
volgerci a un mondo circondato dalla sua aura, alle forme che si stagliano
contro la sua luminescenza. Ogni pennellata aggiuntiva è un'ombra, che
blocca la frequenza superficiale di un campo luminoso. La ferocia della
vampata frantuma lo spettro in un'aureola di colori compositi che
definiscono e cingono i margini del soggetto." [TS]
Tim Stoner (Wingate Rome Scholar in the Fine Arts, April-September 2001),
nato nel 1970, vive e lavora a Londra. Dopo gli studi alla Norwich School
of Art (1989-92) e al Royal College of Art, Londra (1992-94), ha
frequentato la Hochshule der Kunst di Berlino con una borsa Erasmus. Nel
1996 si è trasferito a Málaga per una Delfina Residency, e nel 1997-98 ha
partecipato al Fine Art Programme della Rijksakademie van Beeldende Kunsten
di Amsterdam. Al suo ritorno a Londra, Tim Stoner ha esposto in "East
International", Norwich (1999) e "Pictures of Pictures", Arnolfini Gallery,
Bristol (1999). A "Freeholders", sua prima personale alla Henry Peacock
Gallery, Londra (1999), hanno fatto seguito "Cash If You Die, Cash If You
Don't", The Approach, Londra (2000), e "Natives", Kerstin Engholm Gallery,
Vienna (2001). Stoner ha collaborato col curatore Rutger Wolfson e la
film-maker Bregtje van der Haak per "The Leisure Society", Vleeshal,
Middelburg, Olanda. Ha vinto il Primo Premio del "Beck's Futures 2" all'ICA
di Londra (mostra itinerante).
ALEXANDER ZUBRYN
"In quanto australiano, mi piace l'idea di esser vicino alla natura anche
se molto raramente mi trovo nella natura. Non ho mai compreso il mio
ambiente attraverso occhi indigeni. Negli ultimi anni ho lavorato a una
serie di dipinti che prendono in esame gli alberi indigeni australiani e la
costruzione di giardini nella mia area urbana. Alcune di queste aree
naturali appaiono vulnerabili in relazione all'ambiente edificato. Alcuni
edifici e segnali stradali probabilmente non sopravviveranno agli alberi.
Molti australiani sentono il bisogno di dipingere o di appendere al muro
immagini del loro paesaggio. Forse i miei dipinti monumentali della flora
australiana sono correlati a questa ossessione nazionale.
A Roma sto facendo registrazioni visuali di monumenti urbani e sto notando
i modi in cui entriamo e guardiamo gli edifici in relazione alla
segnaletica circostante e agli usi sociali dello spazio." [AZ]
Alexander Zubryn (Australia Council Resident Artist, luglio-settembre 2001)
è nato a Melbourne, Australia, nel 1965. Nel 1985 si è laureato in Fine
Arts al Victorian College of the Arts in Melbourne, e nel 1998 vi ha
conseguito il MFA. Dopo la laurea ha vinto una borsa della sua universitÃ
per recarsi in Europa. Ha viaggiato negli USA e in Russia, terra di origine
dei suoi genitori. Nel 1987 gli è stato assegnato uno studio finanziato dal
governo ai Gertrude Street Studios di Melbourne. Ha tenuto regolarmente
personali alla Christine Abrahams Gallery, Melbourne, e ha partecipato a
numerose collettive, fra cui "A New Generation" (1987-1988) all'Australian
National Gallery, Canberra, il Conrad Jupiter Art Prize 1998 alla Gold
Coast Gallery Australia, il Deacons Graham and James Art Prize 1999 allo
Ian Potter Museum, Melbourne, e il Geelong Contemporary Art Prize 2000 alla
Geelong Gallery, Melbourne.
MARIANNE BASUALDO
"Le ore volano e mi ritrovo ancora a guardare, quasi ipnotizzata
dall'andirivieni di corpi attorno a me.
Sono affascinata dagli schemi che si formano, dalle astrazioni, distosioni
e frammentazioni della figura umana.
Comportamento e interazione mi attraggono in egual modo; lo svilupparsi di
code, le disposizioni del sedersi e del posizionarsi negli spazi sociali.
Nell'ambiente in cui mi trovo attualmente sono divenuta ancor più
consapevole di una certa divertente occorrenza: il modo in cui le donne si
guardano l'una l'altra, non sempre in modo discreto, come in una sorta
d'ispezione. E' mera curiosità o addirittura gelosia? Tutto quel che so è
che sono anch'io colpevole." [MB]
Marianne Basualdo è nata nel 1971 a Jyväskylä, Finlandia. Ha trascorso la
giovinezza in Spagna e attualmente vive e lavora a Málaga e Londra. Dopo
gli studi al Kent Institute of Art and Design (1991-95) e al Camberwell
College of Arts, Londra (1996-98) ha lavorato per sei mesi a un progetto di
incisione alla Rijksakademie di Amsterdam. In 1999 questo progetto è
proseguito agli Akelarre Print Studios di Málaga. Marianne Basualdo ha
esposto alla Changing Room Gallery, London (1996), e in "The Spirit of
June", Henry Peacock Gallery, Londra (1999). Il suo lavoro è stato anche
incluso in "Her Mind's Eye", pubblicazione della Pyramid Press su poesia e
arte delle donne.
E' stata residente all'Accademia Britannica da aprile a settembre 2001.
Inaugurazione martedì 18 settembre 2001, ore 18.30-20.30
Orario: 16.30-19.00, e per appuntamento
The British School at Rome/Accademia Britannica
via Gramsci, 61 00197 Roma
tel. 06 3264939