I soggetti dei lavori di Moscatello derivano dal paesaggio naturale e sociale del suo Salento. Pur trattandosi di aspetti di vita popolare non traducono mai un desiderio di folclore, o di recupero di un mito.
Fuochi
Ricordo e sogno sono entrambi soggetti a dissoluzioni improvvise;
eppure il primo ha sempre un senso di compiutezza narrativa che manca
al secondo. La cosa non deriva dal fatto che il ricordo e'
ripercorrimento di tracce mnestiche, quindi di un vissuto: anche il
sogno pesca il suo materiale dal passato. Il ricordo e' abbracciato
pienamente perche' ha la sua risoluzione nel presente della nostra
persistenza corporea: quello che noi siamo nel momento in cui
ricordiamo e' il suo vero "finale": il ricordo e' come se finisse sempre
nel punto in cui e' cominciato e in esso ci sentiamo a casa. Nel sogno
invece incediamo come in un campo che sappiamo minato. Il sognare e'
sempre inerenza dal passato al non ancora risolto, a una soluzione
ancora rimandata, inerenza a un tempo indefinitivamente futuro.
Il
sogno e' visione. I soggetti dei lavori di Giuseppe Moscatello derivano
dal paesaggio naturale e sociale del suo Salento. Pur trattandosi di
aspetti di vita popolare - un matrimonio, una banda di paese, dei
fuochi d'artificio - non traducono mai un desiderio di folclore, o di
recupero di un mito di una terra d'origine. Moscatello si rivolge
semplicemente a cio' che gli e' intorno piu' di altro, a cio' che gli
appartiene e abita in prima persona.
La sua esigenza e' che i soggetti,
anche se filtrati e deformati, rimangano perfettamente riconoscibili.
Infatti attraverso la manipolazione dell'immagine non vuole farci
accedere a una realta' altra rispetto a quella immediatamente visibile.
La sua intenzione e' invece quella di spostarci dalla distanza di
sicurezza che teniamo dalle cose e che ce le rende presenti: allentare
la nostra capacita' di presa sullo spazio, rendendoci miopi o presbiti,
e sul tempo, dilatando la ritmica naturale dell'azione. Perduta la
giusta distanza, le cose ci sono restituite in una fenomenologia che e'
insieme del ricordo e del sogno, del ripercorrimento e della sorpresa:
sfuggono sotto i nostri occhi presenti inerendo contemporaneamente a un
passato e a un futuro indistinti.
Nel video Fuochi si vedono delle
esplosioni di fuochi d'artificio diurni, invertite e rallentate. Nella
ripresa i fuochi sono (ri)scoperti nel momento di espansione nello
spazio, cui l'inversione in nero fa corrispondere una contemporanea
contrazione sul piano ottico: l'esplosione risulta cosi' movimento
espansivo e contrattivo insieme. Ogni fuoco e' insieme stella e foro. Un
effetto simile si ha nel sonoro: il suono di ogni botto si propaga e
allo stesso tempo collassa in se': ogni botto e' come se inghiottisse la
sua eco. L'impatto e' straniante, diversissimo dall'assistere al
medesimo spettacolo dal vivo o alla sua mera registrazione. Lo
spettatore coglie l'esplosione come non-presente: ogni esplosione e'
contemporanea espansione-futuro e contrazione-passato. Piuttosto e' il
filmato, nel suo presente, ad avere presa su chi lo guarda. In questo e'
l'estasi del mezzo: la macchina tiene il suo ordine temporale, e lo
impone ad operatore e spettatore, senza che questi riescano ad abitarlo
in sicurezza. Un altro lavoro - Senza titolo (banda) - e' costituito da
una vecchia fotografia, recuperata da qualche soffitta o archivio di
paese e manipolata, che mostra alcuni componenti di una banda musicale.
Centrale, anche in questo caso, non e' la riesumazione di memorie
personali o familiari, ma il rapporto che si instaura tra tempo interno
dell'immagine e tempo dell'osservatore, tanto che l'opera funziona da
contrappunto al video: ogni volto (come un fuoco d'artificio) appare,
si espande e si contrae temporalmente nella coscienza, ogni volto e'
come l'ottone che gli e' accanto, vibra nell'aria e insieme e' voragine
in cui il suono viene risucchiato.
L'immagine nella foto non ci e'
presente, ma ci tiene nel suo altro presente, incantati, tra ricordo e
visione.
Alessio Fransoni
Giuseppe Moscatello e' nato a Botrugno (LE) nel 1979. Si e' diplomato
nel 2003 presso l'Accademia delle Belle Arti a Roma.
Mostre personali: 2006, Fuga e Toccata, Museo Laboratorio di Arte
Contemporanea, Roma; Dopo la partenza, Senzatitolo,Roma. Mostre
collettive: 1999, Galleria la Cuba d'Oro, Roma, Premio Maurizio
Marchese; 2001, Searching.it, Galleria comunale d' arte contemporanea
di Ciampino D'AC ; 2002, Anteprima, Centro internazionale d'arte
contemporanea Castello Colonna, Genazzano (RM); 2003, Anteprima,
Palazzo Comunale di Ripatransone (AP); D'apres Gauguin, Palazzo di
Pietra, Roma; Play, videorassegna, Care Of, Milano; 2004, Progetto LUA?
Laboratorio Urbano Aperto, San Cassiano (LE); Quarantanove? Studio
Lipoli e Lopez Roma; 2005, Quotidian, Studio Gianfranco Notargiacomo,
Roma; L' eta' nomade, Ex Mattatoio, Roma; Videomatic, Galleria dei
Serpenti, Roma
Opening: 15 settembre 2006 ore 19
Senzatitolo
via Panisperna, 100 - Roma
dal martedi' al sabato dalle ore 16,30 alle 19,30 chiuso lun. e festivi