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Francesco Manenti
dal 17/11/2011 al 17/12/2011

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17/11/2011

Francesco Manenti

LoSguardodell'Altro, Modena

'Essere umano' e 'Per un pugno di mosche' sono due serie di tele realizzate nel 2011 dall'artista modenese. In occasione dell'inaugurazione ha luogo la performance di teatro danza 'Fantasmagoria' di Elisabetta di Terlizzi, ispirata all'opera di Francesco Manenti.


comunicato stampa

ESSERE UMANO è la naturale evoluzione dell'opera di Manenti in cui la deviazione si conferma riferimento estetico.

Il corpo è la misura per la riorganizzazione dello spazio, è il limite strutturale portato alle estreme conseguenze.

Nella contenzione, nella metastasi della forma che si evolve nell’armonia delle dissonanze. La deformità implode in se stessa generando bellezza, il segno ridimensiona l’uomo e il suo limite, ne esaspera l’incompiutezza. Il corpo è il limite corruttibile, è l’involucro ingombrante, la contingenza estetica.

PER UN PUGNO DI MOSCHE è la serie apparentemente più ludica che sottolinea una ricerca estetica necessariamente eclettica che tende ad una sorta di ridimensionamento del linguaggio e ad una estetica dell'essenza e dall'altra ad un disincantamento nei confronti dell'uso di linguaggi codificati che approda ad una estetica della contaminazione.
Ritratto di Essere Umano. Frastornato, smarrito. Pacatamente sacrificato.
Degno erede di gloriose promesse. Un profilo che registra tutte le divagazioni superflue.
Essere Umano Abramo. Essere Umano Isacco. Essere Umano Caino e Abele.
I grandi patriarchi si scoprono semplicemente uomini.
E tutti gli uomini si rivelano semplicemente corpi.

Nessuna mortificazione in verità.
I corpi stanno nello spazio con la stessa naturalezza di un sole all’orizzonte.
Uno studio assiduo e costante quello di Francesco Manenti sul corpo e sul suo limite.
E nello scarto tra la patologia anatomica e l’irritante impressione di fallimento nel viso scomposto si insinua una singolare affezione alla misura delle cose umane.
L’uomo nella sua casa, incartocciato nella sua intima e inconfessata fragilità.
Al sicuro dal mondo, al sicuro da canoni estetici convenzionalmente aggressivi e vuoti. Eppure finalmente consapevole, finalmente libero nella paura originaria di separarsi dal proprio corpo, nel terrore estetico della corruzione.
Manenti accentua e nobilita l’impotenza e l’inadeguatezza del corpo nel raggiungimento di una purezza formale.
E’ natura umana. E qui la bellezza si manifesta in modi e tempi maldestri.
Poi il gesto pittorico conduce alla negazione dell’identità. E’ natura umana.
E accecato ... come Isacco? ... ora il volto scompare nell’anonimia di una tavolozza che sottolinea le sbavature della maschera.
Costretta ad utilizzare il corpo stesso come strumento bruto e sciocco ... l’idea è più veloce se non si ferma sul volto.
Marinella Bonaffini

Seguirà la performance FANTASMAGORIA ispirata all'opera di Francesco Manenti di e con Elisabetta di Terlizzi.
I testi sono tratti dai Diari di Vaslav Nijinsky e recitati da Luis Felipe Quintero Tedesco.
Saranno in scena Elisabetta di Terlizzi, Alberto Prandini, Anna Tondelli, Laura Tondelli
Gli abiti sono di Oro Nero di Roberto Ingrami e le maschere di Progetto Brockenhaus. Le musiche sono a cura di Alessandro Famulari la cui selezione musicale caratterizzerà la serata ... a oltranza.

Inaugurazione: 18 novembre ore 19
Performance ore 19.30

LoSguardodell'Altro
via Malatesta, 6 - Modena
Ingresso libero

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