ex convento Carmelitani Scalzi
Viterbo
piazza Fontana Grande

Vitarte
dal 11/3/2010 al 14/3/2010
sab e dom 10,30 - 20, lun 10,30 - 13,30
0761 390058
WEB
Segnalato da

Giancarlo Guerra




 
calendario eventi  :: 




11/3/2010

Vitarte

ex convento Carmelitani Scalzi, Viterbo

Una mostra mercato all'insegna del confronto tra culture diverse. In programma oltre ai numerosi espositori in fiera, le mostre di Thomas Lange e Mutsuo Hirano, Street art generation e L'Africa nei loro occhi.


comunicato stampa

Sarà una Vitarte all'insegna della globalizzazione e del confronto tra culture diverse quella in programma a Viterbo dal 13 al 15 marzo prossimi. Dopo le foto di Claudio Porcarelli e il centenario del Futurismo della passata edizione (e i primi approcci nel 2008 con la personale dell'apolide Alessandro Kokocinski e del 2007 con le Visioni urbane di sei artisti cinesi allora emergenti) gli organizzatori hanno pensato bene di tornare a "liberare" i confini dell'arte contemporanea proponendo un avvincente viaggio alla scoperta di contesti culturali e sensibilità diverse.

Da quelli del fortunato connubio tedesco-nipponico tra Thomas Lange (pittura) e Mutsuo Hirano (scultura), a quelli del continente africano ancora da scoprire in tutte le sue molteplici espressioni contemporanee (Cheri Cherin, Bodo, Lilanga, e altri); a quelli della Street Art, attualissima corrente artistica diffusa in tutto il mondo, di cui viene proposta una selezione di alcuni tra i migliori artisti italiani, KayOne, Leo, Mr. Wany, Verbo e Pogliaghi.

Eventi Collaterali

Thomas Lange - Mutsuo Hirano
a cura di Stefano Labellarte

L’Evocazione, l’Azione, il Simbolo, la Storia, il Mito sono catalizzati dall’arte di Thomas Lange. ARTISTA che ci rende complici della sua espressività, facendoci sentire parte integrante delle sue opere, quasi obbligandoci, inconsciamente, ad uno sforzo personale di rielaborazione di idee, simboli e trasparenze che rendono ogni sua OPERA una miscela di finzione e verità.
Ci sentiamo così degli attori in mano ad un REGISTA al quale sfugge il finale della rappresentazione.

La complicità artistica con Mutsuo Hirano esalta, nelle diverse espressioni dei due, un unico filo conduttore: “Il sublime è nella catastrofe” diceva Kant.E Mutsuo Hirano riesce, con la delicatezza visionaria della grafica, la forza catastrofica della scultura, a spedirci oltre il conoscibile, dove tutto può accadere. Solo allora, di fronte alla possibilità del “tutto”, affiorano le matrici culturali orientali perfettamente dialoganti con l’esperienza classica europea. Stefano Labellarte

Thomas Lange (Berlino DE, 1957), si forma presso l'Accademia di Belle Arti di Berlino e la Karl-Schmidt-Rottluff-Stiftung nel clima neo-espressionistico della Heftige Malerei berlinese degli anni Ottanta. Sempre portando avanti parallelamente le sue ricerche artistiche e l'attività didattica, divide la sua attività tra la Germania e l'Italia centrale. Melodia Apocalittica è una ricerca degli ultimi anni, nata dal confronto con le notissime xilografie di Albrecht Dürer, e mirata ad approfondire e verificare i termini dialettici del linguaggio artistico contemporaneo. Nel 2007 è stata presentata presso l'Art Forum Würth di Capena (Roma), confermando il rapporto di condivisione artistica che da molti anni lega l'artista tedesco all'imprenditore Reinhold Würth nella cui pregevole collezione le opere di Lange figurano fin dagli anni Ottanta. Recentemente (giugno 2009) è stato inaugurato a Würzburg il ciclo di dipinti realizzati dall'artista per la cattedrale intorno al tema di tradizione delle storie di San Giovanni Battista. Questo grande impegno, compiuto nell'arco di tre anni di intensa concentrazione creativa, segna un passaggio ulteriore e fortemente espressivo nella sperimenta-zione di una “nuova volontà iconografica” nella relazione dinamica con i modelli, i motivi, i temi e i caratteri storici della cultura figurativa del passato: una cultura forte e propulsiva, approfondita anche nei suoi valori tecnici e materiali, e utilizzata non solo come repertorio sempre attuale e comunicativo, ma come strumento per una ricerca profonda delle origini dell'ispirazione artistica e dell'immaginario rappresentato.

Mutsuo HiranoMutsuo Hirano di origini giapponesi, trapiantato in Germania e successivamente in Italia indaga, a partire dalle proprie esperienze di vita, il senso di un'identità individuale frammentata e ricostruita nell' incontro-scontro fra tre diversi ambiti culturali di appartenenza, utilizzando il disegno, l'installazione e la scultura in terracotta.

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Street art generation

Negli ultimi 30 anni, l'arte di strada si è tanto evoluta da divenire un fenomeno socio-culturale studiato ed analizzato in decine di libri. L'elemento che certamente più sorprende è la sua globalizzazione ossia la capacità di parlare, attraverso simili media, ad un'incredibile varietà di giovani creativi. Il fine di Galleria Colonna è proprio quello di rendere visibile l'incredibile varietà di talenti che, nati per le strade delle nostre metropoli, sono riusciti ad emergere a tal punto da creare un vero e proprio riferimento artistico e grafico dal quale stanno attingendo a piene mani tutti i settori più evoluti della comunicazione e della creatività odierna, diventando la più grossa corrente artistica a noi contemporanea e diffusa su tutto il pianeta.

Galleria Colonna presenta l'intero panorama delle arti che si muovono attraverso lo scenario urbano; l'arte di strada di oggi si propone in molteplici forme, tutte quelle che cercheremo di rappresentare e diffondere. Non sarà difficile riconoscere artisti il cui percorso è nato dal Writing, l'arte più comunemente detta Graffiti, oppure artisti che hanno mutuato e modificato la storica tradizione californiana della Poster-Art, coloro che hanno imparato a comunicare attraversi semplici Stickers o coloro che hanno ripreso, sotto tutt'altra forma, la tradizione degli Stencil in voga negli anni 70.

Molti i critici d'arte contemporanea che hanno parlato del fenomeno della Street Art, ricordiamo Vittorio Sgarbi, Alessandro Riva e Marco Meneguzzo, tutti attenti osservatori dello sviluppo e della diffusione del fenomeno. Galleria Colonna ha selezionato alcuni tra i migliori artisti italiani, KayOne, Leo, Mr. Wany, Verbo e Pogliaghi, creando una vera e propria collettiva in grado di offrire una panoramica completa dei diversi stili espressivi della Street Art mondiale. Artisti che hanno già esposto in importanti musei nazionali e internazionali e che sanno sorprendere per la loro freschezza e immediatezza, come se il loro agire su tela, fosse ancora dettato dai ritmi della strada.

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L'Africa nei loro occhi
a cura di Antonella Pisilli e Stefano Labellarte

Quando si parla di arte africana si tende generalmente ad uniformarla in un unicum modo di fare arte disattendendo la vastità e diversità di stili e tecniche artistiche specifiche per ogni Paese.
La mostra “L'Africa nei loro occhi” illustra universi culturali africani visti ed elaborati dal vissuto dell'artista africano alle prese con la contemporaneità e la globalizzazione. Il Ghana, la Repubblica Democratica del Congo e gli altri Stati africani coinvolti nel progetto animano un confronto interculturale mantenendo radici comuni e condividendo gli stessi problemi che li affliggono.
L'arte contemporanea africana entra nella scena internazionale con la mostra Magiciens de la Terre un'esposizione organizzata al Centre Georges Pompidou di Parigi nel 1989 e curata da Jean-Hubert Martin. La mostra portava per la prima volta alla ribalta l'arte contemporanea africana, equiparata per fascino ed importanza agli altri quattro continenti coinvolti nel progetto.
Da questa sferzata d'energia si sviluppa un vero e proprio dibattito culturale sull'arte africana, stimolando una ricerca sulla conoscenza di artisti contemporanei residenti in Africa, un'identità ed un'autonomia di pensiero che arricchisce profondamente la scena artistica internazionale.

L'escalation di successi ha portato questa realtà artistica ad essere conosciuta ed ammirata nei più prestigiosi spazi museali e spazi espositivi del mondo tra cui la Tate Gallery di Londra, il Centre Pompidou di Parigi, il Guggenheim di Bilbao, la Biennale di Venezia e Documenta di Kassel.
Il genius loci del puro artista africano attraversa il continente in modo trasversale, la scelta ricade scrupolosamente sugli artisti che non hanno avuto contaminazioni occidentali e che guardano il loro paese con l'autenticità dell'occhio africano puro.
La vastità del continente nero abbraccia diverse culture, tradizioni e linguaggi artistici diversi tra loro, un confronto interculturale che delinea un'unica identità artistica attenta alla società ed ai bisogni delle popolazioni martoriate da fame guerre e carestie.
Nonostante i grandi successi internazionali e l'acquisizione di fama e ricchezza artisti come Cheri Cherin, Pierre Bodo, Almighty God, Bruce Onobrakpeya, hanno preferito rimanere a vivere nella loro terra dimostrando un profondo attaccamento alle proprie radici culturali e identitarie.

“L'Africa nei loro occhi” è un'esposizione d'arte africana subsahariana che presenta, undici artisti per sei paesi: Cheri Cherin, Pierre Bodo, Amani Bodo ,Jean Paul Mika Nsimba (Repubblica democratica del Congo); George Lilanga (Tanzania); Almighty God (Ghana); Bruce Onobrakpeya, Prince Twins Seven Seven, (Nigeria); Kivuthi Mbuno (Kenia); Ester Mahlangu, Churchill Songezile Madikida (Sud Africa), un'accurata selezione curatoriale di dipinti, sculture e video che porteranno il grande pubblico in un'atmosfera tipicamente “africana”. Antonella Pisilli

Per informazioni:
Giancarlo Guerra 0761.1932200 - 393.3765791 01100@libero.it

Inaugurazione venerdì 12 marzo 2010, ore 18

ex convento seicentesco dei Carmelitani scalzi
piazza Fontana Grande - Viterbo
orari: sabato 13 e domenica 14: 10:30 - 20
lunedì 15: 10:30 - 13:30
Il costo del biglietto è di 7 euro

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