Fondazione Antonio Mazzotta
Milano
foro Buonaparte, 50
02 878197 FAX 02 8693046
WEB
Bruno Pinto di fronte e attraverso
dal 27/6/2005 al 25/9/2005
02 878280 FAX 02 8693046
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Segnalato da

Ufficio Stampa Mazzotta




 
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27/6/2005

Bruno Pinto di fronte e attraverso

Fondazione Antonio Mazzotta, Milano

La rassegna e' incentrata sulla produzione recente dell'artista di cui sono presentate circa 80 opere, tra dipinti anche di grandi dimensioni, disegni, incisioni e sculture. Nella sala inferiore della Fondazione un'antologica permette di conoscere al completo la produzione dell'artista dalle origini a oggi e di comprendere meglio la singolarita' del suo percorso.


comunicato stampa

A cura di Pietro Bellasi e Giampiero Giacomini

Con il patrocinio di: Ministero per i Beni e le Attività Culturali Ministero degli Affari Esteri Regione Lombardia, Culture, Identità e Autonomie della Lombardia Provincia di Milano, Settore Cultura Comune di Milano, Settore Musei e Mostre

Una scoperta o, meglio, una "riscoperta" può avvenire anche ai nostri giorni, quando ad esempio un grande maestro come Bruno Pinto abbia rifiutato i percorsi più ortodossi del cosiddetto "sistema dell'arte", soprattutto le sue omologazioni mercantili e abbia scelto piuttosto strade alternative di ricerca in profondità, di riflessione anche dolorosa e, perché no, di contemplazione solitaria del mondo e dell'esistenza. Non del tutto da solo, certo, ma accompagnato dalla sensibilità di intellettuali protagonisti della contemporaneità: i suoi amici e interlocutori, come Dossetti, Cacciari, Ragghianti, Argan, Ashton, Mazzariol, Zolla, Calabrese...
Personaggi attratti e affascinati dalle sue pitture, dalle sue sculture, dai suoi libri e dalla sua vita.
Così la Fondazione Antonio Mazzotta presenta per l'estate 2005 una personale di Bruno Pinto, proprio come "riscoperta", visto che anche per le mostre già tenute presso prestigiose istituzioni (ultima la Gam di Bologna nel 2003), si può dire che in ambienti "non distratti" egli sia un artista già largamente affermato anche sulla scena internazionale; tanto che è lecito dire ci si trovi di fronte ad un vero caso, un vero e proprio fenomeno Pinto.

La rassegna, curata da Pietro Bellasi e Giampiero Giacomini, è incentrata sulla produzione recente dell'artista di cui saranno presentate circa 80 opere, tra dipinti anche di grandi dimensioni, disegni, incisioni e sculture.
Nella sala inferiore della Fondazione Mazzotta sarà presentata inoltre una ricca e sceltissima antologica: una mostra nella mostra che permetterà al visitatore di conoscere al completo la produzione dell'artista dalle origini alle opere più recenti e di comprendere meglio la singolarità del suo percorso.
Il catalogo edito dalla casa editrice Mazzotta, oltre al saggio introduttivo del curatore Pietro Bellasi, conterrà scritti di storici e critici italiani e stranieri: Bruno Corà (L'evoluzione di Pinto in rapporto alla pittura italiana ed europea), Marco Meneguzzo (Pinto Scultore), Guido Magnaguagno (La ribellione di Pinto), Jean Soldini (La pittura di Bruno Pinto), Dieter Ronte (Bruno Pinto in rapporto alla pittura internazionale), Norbert Nobis (La grafica di Pinto), Remo Bodei (I marmi di Bruno Pinto).
Infine due significative interviste a Pinto di Giacomo Marramao e Piero Coda e uno scritto storico-biografico di Claudio Cerritelli, introduttivo alla sezione antologica della mostra, completano la pubblicazione.

Bruno Pinto nasce a Roma il 20 agosto 1935. Insofferente verso ogni forma di vita eccessivamente istituzionalizzata, abbandona gli studi regolari per apprendere tecniche pubblicitarie, pittura e incisione dal maestro Francesco Cretara, direttore della scuola "Rinascita" di Roma e per frequentare i corsi dell'Accademia di Francia.
Per un breve periodo lavora come pubblicitario presso la American Advertising Agency, ma poi segue gli incoraggiamenti di Renato Guttuso e si dedica esclusivamente alla pittura.
Durante i soggiorni a Londra e Parigi frequenta Gino Severini, Henry Moore, Augustus John e l'asceta-filosofo siciliano Lanza del Vasto. Di quest'ultimo è ospite per alcuni mesi presso la Communauté de l'Arche (una comunità monastica-teosofica), nel sud della Francia. Tornato in Italia, l'esigenza vitale di liberarsi da ogni forma di psicologismo e di narcisistica inutilità lo spinge ad abbandonare la pittura e la città per vivere in una sperduta valle tra i monti di Arezzo, un'esperienza tanto estrema quanto singolare.
L'esperienza della "Valle", narrata anche in un libro di successo, durata quattro anni durante i quali vive grandi difficoltà economiche e in un radicale isolamento esistenziale, si rivela fondamentale per la sua ricerca filosofica e antropologica. A porre fine a questo periodo è l'incontro con Don Giuseppe Dossetti, che lo invita a trasferirsi nel borgo dell'Abbazia di Monteveglio, vicino a Bologna, dove sposa Laura Lanza. Qui riprende a dipingere ed è protagonista di mostre personali e collettive in Italia e all'estero.
La pittura per Pinto, così come la scrittura, non è semplicemente un "fatto", ma piuttosto una condizione che lo accompagna in tutto ciò che lo riguarda, nella ricerca di ragioni più valide di esistenza. Neppure i problemi dell'arte sono percepiti come tali, cioè come semplici questioni formali e di genere, bensì sono sempre legati ad altre ricerche: dalla filosofia alla psicoanalisi, dall'esoterismo alla fenomenologia delle esperienze mistiche e ascetiche di varie tradizioni e ai loro rapporti con la modernità.
Sollecitato dall'esigenza di approfondire il suo lavoro di "artista totale", Pinto interrompe ancora una volta ogni rapporto con il mondo ufficiale dell'arte e riappare pubblicamente solo nel 2003 con una grande mostra alla Galleria d'arte Moderna di Bologna, curata da Peter Weiermair. Nel 2005 espone per la prima volta ad Arte Fiera.

Catalogo:
testi di Pietro Bellasi, Remo Bodei, Bruno Corà, Marco Meneguzzo, Guido Magnaguagno, Jean Soldini, Dieter Ronte, Norbert Nobis. Interviste di Giacomo Marramao e Piero Coda. Testo storico-biografico di Claudio Cerritelli
Edizioni Gabriele Mazzotta

Ufficio stampa: Alessandra Pozzi, tel. 02.878380, fax 02.8693046

Conferenza stampa: martedì 28 giugno ore 11.30

Inaugurazione: martedì 28 giugno ore 18

Fondazione Antonio Mazzotta Foro Buonaparte 50 Milano
Orari: 10-19,30; martedì e giovedì 10-22.30.
Chiusa tutti i lunedì e dall'8 al 22 agosto 2005
Ingresso: intero € 8,00; ridotti € 5,50/4,50

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Marco Bagnoli
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