L'arte nuova del Rinascimento lombardo. La mostra ripercorre l'itinerario culturale ed espressivo dell'artista secondo una sequenza cronologica ragionata: dalla collaborazione con Donato Bramante fino alle ultime opere tra le quali la Fuga in Egitto.
a
cura
di
Mauro
Natale
Dal
28
settembre
2014
all’11
gennaio
2015
il
Museo
Cantonale
d’Arte
di
Lugano
presenta
Bramantino.
L'arte
nuova
del
rinascimento
lombardo,
un’importante
esposizione
dedicata
a
Bartolomeo
Suardi
detto
il
Bramantino
(doc.1480–1530),
fra
le
personalità
più
emblematiche
del
Rinascimento
nell’Italia
settentrionale.
La
mostra,
a
cura
di
Mauro
Natale,
professore
onorario
di
Storia
dell’Arte
moderna
presso
l’Università
di
Ginevra,
ripercorre
l'itinerario
culturale
ed
espressivo
dell’artista
a
partire
dagli
esordi,
secondo
una
sequenza
cronologica
ragionata
e
nuova
rispetto
alle
proposte
fino
ad
ora
formulate
dagli
studiosi:
dalla
collaborazione
con
l’architetto
e
pittore
Donato
Bramante
–
da
cui
ha
tratto
il
soprannome
con
il
quale
è
noto
ancora
oggi
–
fino
alle
ultime
opere
conosciute
tra
le
quali
la
Fuga
in
Egitto
custodita
in
Ticino,
nel
Santuario
della
Madonna
del
Sasso
a
Orselina.
Proprio
in
occasione
della
mostra,
che
vedrà
riunirsi
eccezionalmente
diversi
capolavori
del
Bramantino
nella
sede
del
Museo
Cantonale
d’Arte
di
Lugano,
l’Ufficio
dei
beni
culturali
ha
deciso
di
promuovere,
in
collaborazione
con
il
museo,
il
restauro
di
questo
dipinto,
che
costituisce
una
delle
più
importanti
testimonianze
di
epoca
rinascimentale
presenti
sul
territorio
ticinese
e
che
sarà
nuovamente
visibile
al
pubblico
all’apertura
dell’esposizione,
domenica
28
settembre.
Oltre
al
dipinto
di
Orselina
sarà
possibile
ammirare
in
mostra
altri
capolavori
restaurati
per
l’occasione
tra
i
quali
spicca
la
Madonna
con
Bambino
e
Santi
della
Galleria
degli
Uffizi,
che
si
potrà
apprezzare
nella
sorprendente
cromia
originale
restituita
dal
restauro.
Accanto
a
opere
capitali
di
Bramantino
provenienti
da
prestigiose
istituzioni
come
la
National
Gallery
di
Londra,
la
Galleria
degli
Uffizi
di
Firenze,
il
Museo
Thyssen-‐
Bornemisza
di
Madrid
o
ancora
la
Pinacoteca
di
Brera
di
Milano,
saranno
presenti
in
mostra
opere
degli
artisti
con
i
quali
Bramantino
condivise
la
scena,
in
primo
luogo
Bernardo
Zenale,
e
di
quelli
che
raccolsero
la
sua
eredità
artistica
come
Bernardino
Luini
e
Gaudenzio
Ferrari.
Il
progetto
espositivo
si
propone
infatti
di
evidenziare
il
ruolo
centrale
del
Bramantino
nell’evoluzione
artistica
dell’epoca,
fra
i
maggiori
protagonisti
della
crisi
culturale
e
del
rinnovamento
figurativo
che
trasformarono
radicalmente
il
linguaggio
pittorico
in
Lombardia
tra
la
fine
del
Quattrocento
e
i
primi
vent’anni
del
secolo
seguente,
al
momento
del
crollo
della
dinastia
sforzesca
e
dell’occupazione
francese.
Da
sempre
attivo
nello
studio
e
nella
valorizzazione
di
protagonisti
della
storia
dell’arte
legati
al
territorio,
il
Museo
Cantonale
d’Arte,
in
concomitanza
con
l’evento
espositivo,
ha
inoltre
voluto
farsi
promotore
di
due
giornate
di
studi
dedicate
al
Bramantino
che
si
terranno
a
Lugano
il
6
e
7
novembre
2014,
in
cui
saranno
presentati
aggiornamenti
e
nuovi
risultati
in
quest’ambito
di
ricerca.
Il
convegno
desidera
pertanto
offrire
spazio
a
interventi
storico-‐artistici
e
a
indagini
tecniche
e
scientifiche
condotte
sulle
opere.
Ancora
oggi
il
catalogo
del
Bramantino
è
oggetto
di
revisioni
e
di
proposte
contraddittorie
che
coinvolgono
non
solo
i
problemi
di
attribuzione
e
di
autografia,
ma
anche
quelli
della
sequenzialità
e
della
cronologia.
La
scarsità
di
documenti
e
la
straordinaria
capacità
di
rinnovamento
che
il
pittore
ha
dimostrato
nelle
sue
opere
hanno
infatti
contribuito
a
rendere
insidioso
lo
studio
dell’artista.
Sul
piano
formale
Bramantino
ha
saputo
rinunciare
ai
valori
narrativi
della
pittura
a
vantaggio
di
una
progressiva
semplificazione
del
linguaggio
e
di
una
sorta
di
astrazione
delle
forme,
ottenuta
ricorrendo
alla
prospettiva
e
ad
una
rigorosa
selezione
cromatica.
Questa
singolare
maniera
moderna
è
il
risultato
di
una
sofisticata
maturazione
espressiva
in
cui
confluiscono
alcune
delle
tendenze
più
innovative
della
pittura
Rinascimentale:
da
Leonardo
da
Vinci,
ai
maestri
veneti,
a
Raffaello,
di
cui
Bramantino
ha
potuto
conoscere
gli
inizi
della
carriera
romana
nel
1508-‐1509.
In
mostra,
l’opera
di
Bramantino
è
messa
a
confronto
con
dipinti,
disegni,
miniature,
sculture
e
oreficerie
che
consentiranno
di
evocare
alcune
delle
tendenze
della
cultura
figurativa
lombarda
negli
anni
delle
guerre
d'Italia
e
dell'occupazione
francese
(1499-‐1525).
La
mostra
è
accompaganta
da
un
catalogo
edito
da
Skira
a
cura
di
Mauro
Natale
con
testi
di
Sophie
Bonetti,
Stefania
Buganza,
Carlo
Cairati,
Lara
Calderari,
Corinna
Gallori,
Mauro
Natale,
Cristina
Passoni,
Gianluca
Poldi,
Cristina
Quattrini,
Francesco
Repishti,
Edoardo
Rossetti,
Francesca
Rossi,
Edoardo
Villata
e
Vito
Zani.
Ufficio
stampa
Museo
Cantonale
d’Arte,
Lugano,
Benedetta
Giorgi
Pompilio,
tel.
+41
(0)91
815
7994,
cell.
+41
(0)76
384
6535,
e-‐mail
benedetta.giorgi@ti.ch.
Italia:
ddl
+
battage
Alessandra
de
Antonellis
tel:
+39
339
3637388
e-‐mail:
alessandra.deantonellis@ddlstudio.net
Margherita
Baleni
tel:
+39
347
4452374
e-‐mail: margherita.baleni@battage.net
Conferenza
stampa:
venerdì
26
settembre
2014,
ore
11:00
Inaugurazione:
sabato
27
settembre
2014,
ore
17:00
Museo
Cantonale
d’Arte
Via
Canova
10,
6900
Lugano
Orari:
martedì
14:00-‐18:00
mercoledì–domenica:
10:00–18:00
31
dicembre:
10:00-‐16:00
1
gennaio:
14:00-‐18:00
Chiuso
lunedì,
24
e
25
dicembre
Ingresso:
Adulti
Fr.
12.-‐
Ridotto
e
gruppi
Fr.
8.-‐
Prima
domenica
del
mese
ingresso
gratuito