La voce dell'aria. 4 racconti che l'artista chiama "fili". Questi fili, annodati a quelli precedentemente tessuti, formano la sua matassa, un continuo divenire creativo.
“Una mostra molto suggestiva che trova negli spazi allestitivi dell'Oratorio di Limena una degna cornice per far
proseguire quel fruttuoso dialogo, da me sempre auspicato e sostenuto, tra l'arte contemporanea e i luoghi della
classicità: un connubio culturale vincente, all'insegna della continuità della bellezza”.
Assessore alla Cultura del Comune di Limena, Stefano Toubaì.
Così spiega la sua mostra l'artista Angelo Muriotto: “Propongo quattro racconti che chiamo fili. Questi fili,
annodati a quelli precedentemente tessuti, formano la mia matassa, un continuo divenire creativo. Il primo filo (
racconto) è rappresentato da alcuni pannelli di plexiglas trasparente sui quali ho incollato, con raggi UV, figure
astratte realizzate con cocci e canne di cristallo, modificati con la tecnica della vetrofusione. Il mio proposito, con
questi pannelli, è di disegnare l'aria con forme che galleggiano nello spazio. Uno dei pannelli si rifà a un quadro di
René Magritte che ho visto alla Guggenheim di Venezia, titolato: “La voce dell'aria”. In questo quadro Magritte
raffigura tre enormi sonagli, la voce, sospesi nell'aria.
Il secondo filo (racconto) consiste principalmente nel riutilizzo di caratteri tipografici mobili di lega di piombo
dismessi perché sostituiti dalla stampa digitale. Con le figure rappresentate in questi pannelli critico però i
ragionamenti prolissi – e quindi la mancanza di sintesi – normalmente utilizzati dalla stampa per esprimere
concetti semplici. Questi pannelli sono composti da numerose righe su alcune delle quali vengono inseriti i
caratteri mobili che rappresentano la sostanza del ragionamento. Le altre rimangono vuote e rappresentano il
superfluo dell'argomentazione. Con la stessa tecnica dei caratteri mobili ho realizzato anche pannelli sui quali
vengono sintetizzati eventi o idee particolarmente significativi: la crisobolla ( cfr precedente opera del Maestro
Muriotto), il futurismo, il suprematismo, il dadaismo e l'arte povera.
Il terzo filo o racconto viene concretizzato con l'utilizzo di lamiere stirate utilizzate nell'industria. Di queste lamiere
mi ha emozionato la loro forma ondulata e le fessure che si interpongono tra le ondulazioni stesse. Con queste
lamiere cromate, smaltate o colorate, realizzo figure di diverso formato che blocco con bulloni su pannelli per lo
più di acciaio inox con superficie specchiante o dipinta. Particolarmente significative sono lacune forme irregolari
iscritte in un quadrato.
Per il quarto filo o racconto uso due tipi di lamiera industriale diversi dalla precedente: una lamiera antisdrucciolo
a losanghe come pannello di fondo con sovrapposta una lamiera forata. Sulla lamiera forata vengono realizzati
fori quadrati di cinque centimetri di lato. Sul pannello di fondo, in lamiera bugnata, vengono incollate scaglie di
vetro di Murano colorate. Ogni foro nella lamiera è un pertugio che attraversa la nostra memoria, riconducendoci
ad avvenimenti passati”.
Barbara Codogno, critica d'arte e organizzatrice della mostra: “In questa sua personale dall'evocativo titolo "La
voce dell'aria" Angelo Muriotto, partendo da un omaggio al grande René Magritte, ci conduce in una dimensione
quanto mai rarefatta, luminosa e musicale. Il rilievo accordato alla componente ritmica è da sempre una cifra
caratteristica dell'opera di Muriotto, che non deve mai essere trascurata nell'approcciarsi al suo lavoro. Ma in
questa nuova esposizione, pensata espressamente da Muriotto per l'Oratorio della Beata Vergine del Rosario di
Limena, l'articolazione degli elementi che contraddistinguono le opere del maestro - il cotisso di vetro, il plexiglas,
l'acciaio - trova un respiro nuovo, di profonda poesia e bellezza. Il silenzio e la voce, l'aria-vuoto e la materia-pieno
disegnano rare armonie di spiritualità e riflessione sul pensiero”.
Scrive dell’artista il critico d’arte Gaetano Salerno : “ ... muovendo inizialmente da testi narrativi indubitabili e
certi, oggettivi e materici, le cui esistenze sembrano essere vincolate e testimoniate dalla gravità dell’oggetto
stesso che si inserisce nello spazio ricercando con esso fitti dialoghi e trame, Angelo Muriotto alleggerisce poi,
inaspettatamente, gli elementi, strutturando con essi racconti avvincenti, ora minimali e introspettivi, ora lirici ed
assoluti, mischiando attraverso essi autobiografismi e storiografie, verso una liberazione dell’oggetto stesso dalla
sua pesantezza oggettuale, dal suo rimando immediato, dalla sua limitatezza.
Codificando l’opera solo all’esterno
della sua persistenza, al di fuori dell’immediatezza seducente delle superfici scintillanti, parallelamente alle
innovazioni creative che ne caratterizzano l’azione creativa, Angelo Muriotto, attraverso operazione di riscrittura
dei materiali e di letterature combinate, lascia emergere la loro naturale forza espressiva intrinseca, accentuata
dai processi binari dei linguaggi, dal loro miscelamento e disgiungimento, dalla loro sovrapposizione, dal loro
consapevole abbandono dei mondi reali per divenire fulcro dell’intero processo comunicativo. Ridiscussi così i
significati consueti degli oggetti, pur ancorati alla riconoscibilità delle loro forme, ogni passaggio di questi costrutti
allude a concetti più ampi, a pensieri impalpabili e liberi, ad universi armonici che costituiscono da sempre la
metafora del percorso esistenziale dell’artista; nella semplicità si celano i principi di verità e bellezza nei quali
l’artista, come riflesso da una delle sue lamiere specchianti, sembra ricercare e ritrovare sé stesso”.
Per informazioni e/o approfondimenti:
Ufficio Assessorato alla cultura: 049 8844314
cultura@comune.limena.pd.it
www.comune.limena.pd.it
Assessore Stefano Toubai, direzione mostra: 346 8769495
Barbara Codogno, organizzazione mostra: 349 5319262
Gaetano Salerno, intervento critico: 348 5443851
Vernice sabato 6 aprile ore 18.00
Oratorio della Beata Vergine del Rosario
Via Roma, 44 - Limena (PD)
Apertura dalle 16.30 alle 20.00 tutti i giorni escluso il lunedì
Ingresso libero