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11/7/2009

Musicamovies

Spazio Oberdan, Milano

Una rassegna di film che per motivi diversi rappresentano momenti importanti della storia del rock-pop, oltre che del cinema: Lou Reed's Berlin, Orfeo 9 e Woodstock - 3 Days of Peace and Music.


comunicato stampa

Come ogni anno nel mese di luglio, alcuni appuntamenti in cui musica e cinema si incontrano. Tre quelli in programma in questa occasione, con altrettanti film che per motivi diversi rappresentano momenti importanti della storia del rock-pop, oltre che del cinema. Inizieremo col riproporre Lou Reed’s Berlin, in cui la sensibilità e visionarietà di due artisti come il leggendario musicista newyorkese e il poliedrico Julian Schnabel si incontrano dando vita a un film-documentario di raffinatissima costruzione, ricca di poesia per immagini, suoni e parole. Sarà quindi la volta di Orfeo 9, prima opera rock italiana, interpretata da un gruppo di artisti che all’inizio degli anni Settanta contribuirono a rinnovare la scena musicale del nostro paese spesso suscitando scandalo e incomprensione.

Infine, per celebrare il quarantesimo anniversario del concerto di Woodstock, che si svolse in realtà a Bethel, una piccola città rurale nello stato di New York, dal 15 al 18 agosto del 1969, presenteremo la versione director’s cut di un altro titolo leggendario,Woodstock – 3 Days of Peace and Music, che contiene le performance di diversi artisti (dai Jefferson Airplane a Janis Joplin e Jimi Hendrix) non inserite nella precedente edizione del film.

Do. 12 lug. (h 19)
Sa. 1 ago (h 21.30)
Lou Reed’s Berlin
R. e scenog.: Julian Schnabel. Suono: Rob Macomber. Musica: Lou Reed. Mont.: Benjamin Flaherty. Int.: Lou Reed, Emanuelle Seigner. USA, 2007, col., 85’.

All’inizio degli anni Settanta, dopo il successo dell’album“Transformer”, Lou Reed era stato consacrato come icona di un rock visionario ma, invece di sfruttare l’onda del successo e consolidare la sua immagine, il musicista si immerse in un progetto difficile e ambizioso il cui risultato, uscito nel 1973, fu Berlin, un disco che lasciò interdetti pubblico e critica. Le canzoni raccontavano di amori che determinavano un’assoluta dipendenza conducendo alla deriva e di amori infelici vissuti nei sobborghi. La musica, pur esssendo coinvolgente, era diversa da quella cui erano abituati i suoi fans. Per evidenti difficoltà pratiche, Lou Reed non interpretò mai le canzoni di quell’album dal vivo. Nel 2006, trent’anni dopo l’uscita del disco, l’artista ha deciso che era arrivato il momento giusto. Dopo aver convocato un ensemble di trenta elementi, un coro di bambini, una sezione di archi e fiati, ha affidato la costruzione di un set al suo amico, regista e scenografo Julian Schnabel e gli ha chiesto di filmare il risultato. Il documentario che ne è risultato è il ritratto di una pagina importante della storia musicale contemporanea e del sogno di un artista. Visto il limitatissimo budget a disposizione, Schnabel ha utilizzato come immagini di sfondo i corti girati dalla figlia Lola.

Sa. 18 lug. (h 21.30)
Do. 26 lug. (h 19)
Orfeo 9
R. e sc.: Tito Schipa jr. Fot.: Ivan Stoinov. Scenog. e costumi: Giovanni Agostinucci. Musica: T. Schipa jr., Joel Vandroogenbroeck, diretta da Bill Conti. Mont.: Alfredo Muschietti. Int.: T. Schipa jr., Renato Zero, Loredana Berté, Edoardo Nevola, Monica Miguel, Crystel Dane, Penny Brown, Eva Axèn. Italia, 1974, col., 84’.

Un gruppo di ragazzi vive felice fra le rovine di un’antica chiesa sconsacrata, lontano dalla città, che detestano. Uno di loro, Orfeo, è chiuso nella sua solitudine. Euridice risveglia il cuore assopito del giovane: i due si innamorano all’istante. Ma un oscuro personaggio, ossessionato dalla loro felicità, si insinua fra i due, e con un trucco separa Orfeo dalla sua amata. Il giovane si incammina così alla ricerca di Euridice, in un tormentoso viaggio dentro e fuori di sé. Orfeo 9 è la prima opera rock italiana e la prima al mondo rappresentatata in un teatro (il Sistina di Roma, nel gennaio 1970). Nel film tutte le canzoni sono interpretate in voce originale dal cast di giovani artisti.

Ve. 24 lug. (h 21)
Woodstock - 3 Days of Peace and Music
R.: Michael Wadleigh. Int.: Joan Baez, Crosby, Stills and Nash, Jefferson Airplane, Jimi Hendrix, Carlos Santana, The Who. USA, 1970, col., 216’.

Documentario sullo storico concerto che vide riunite a Woodstock, davanti a 400mila persone, le massime star del rock, a celebrare, oltre che la musica e il libero amore, il rifiuto di ogni violenza. Il regista, l’esordiente Michael Wadleigh, diresse una troupe gigantesca, con due assistenti di eccezione: Martin Scorsese e la sua futura montatrice Thelma Schoomaker. L’uso dello split screen ha da allora fatto scuola.

Spazio Oberdan
viale Vittorio Veneto 2 - Milano
Ingresso euro 5 senza obbligo di Cinetessera

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