No night No day, descritta come opera astratta, nasce della collaborazione tra Wyn Evans e il musicista Florian Hecker. La loro ispirazione deriva da fonti audio-visive come le forme teatrali giapponesi Bunraku e Noh, i film anni '50 e le concezioni strutturali sonore S.709 di Xenaki. L'essenza della collaborazione, la liberta' nella creazione, l'utilizzo di tecniche non convenzionali e il ruolo attivo del pubblico, costituiscono il tratto distintivo del progetto.
Thyssen Bornemisza Art Contemporary, impegnata nella commissione e nella produzione di
progetti non convenzionali di arte contemporanea, contribuisce con due nuove e provocative
opere a Fare Mondi // Making Worlds, l’esposizione ufficiale della 53. Biennale di Venezia a cura
di Daniel Birnbaum. No night No day, un’opera astratta di Cerith Wyn Evans e Florian Hecker
si terrà "off site" solo per tre sere (4-6 Giugno) al Teatro Goldoni e The Ethics of Dust: Doge’s
Palace, Venice, 2009 di Jorge Otero-Pailos sará installata alle Corderie dell’Arsenale.
Il simposio L’Ultima Tentazione del Contemporaneo. Patrimonio Storico e Sperimentazione in Arte
e Architettura contestualizzerà i progetti all’interno dei dibattiti attuali intorno ad arte, architettura e
conservazione.
Cerith Wyn Evans e Florian Hecker: No night No day
No night No day, descritta come opera astratta, nasce della collaborazione tra lo stimato artista
gallese Cerith Wyn Evans e il musicista-compositore tedesco Florian Hecker. Wyn Evans, che
ha iniziato la propria carriera negli anni ’80 realizzando film sperimentali, è stato tormentato
dall’astrazione per molti anni e dice di sentirsi come quando John Cage affermò: “Non ho niente
da dire e lo dico.” Hecker da lungo tempo lavora ad uno sperimentale programma per computer
che indaga le diffusioni sonore nello spazio. “Cerith Wyn Evans ha superato se stesso con
quest’opera –dice Francesca von Habsburg, presidente T-B A21- ha compiuto l’ultimo balzo
verso l’astrazione completa, insieme con il suo amico, il compositore elettronico Florian Hecker,
diventando quindi uno dei pochi pionieri contemporanei del XXI secolo a riportare l’astrazione
al centro del mondo dell’arte dopo che gli americani la uccisero negli anni ’70. Ritengo che sia
il migliore progetto che abbiamo mai avuto il coraggio di commissionare.” Essendo stata loro
garantita la totale libertà di creazione, gli artisti hanno deciso di lavorare indipendentemente l’uno
dall’altro. "Così Florian compone quello che compone e io produco ciò che produco, e poi ci
incontriamo in qualche modo nel momento in cui entrambi possiamo “premere play” alla serata
inaugurale. Quindi è tutto un po’ come una sfida" dice Wyn Evans.
La loro ispirazione deriva soprattutto da fonti audio-visive come le forme teatrali giapponesi
Bunraku e Noh, i film degli anni 50’ quale Rabbit Moon di Kenneth Anger, e le concezioni
strutturali sonore S.709 di Xenaki. L’essenza della collaborazione, la libertà nella creazione,
l’utilizzo di tecniche non convenzionali e il ruolo attivo del pubblico, che caratterizzano l’intera
opera, rispecchiano la poetica e il tratto distintivo dell’attività di T-B A21.
Jorge Otero-Pailos: The Ethics of Dust: Doge’s Palace, Venice, 2009
The Ethics of Dust: Doge’s Palace, Venice, 2009 documenta il progetto di ricerca e il metodo di
raccolta che Jorge Otero-Pailos applica alla conservazione dell’inquinamento come indicatore
di valori sociali e storici. Quale architetto e professore di Conservazione Storica alla Columbia
University, Otero-Pailos ha sviluppato una formula sperimentale di preservazione della polvere
sedimentata sulla superficie di edifici chiave del mondo. Tradizionalmente, solo i prodotti
intenzionali del lavoro umano, come l’arte o l’architettura, sono stati considerati parte della nostra
eredità culturale. L’inquinamento è ritenuto un sottoprodotto senza forma che volutamente non
è mai stato forgiato; eppure è forse il risultato più significativo della nostra civiltà.
L’opera di
conservazione di Jorge Otero-Pailos allarga la nozione di patrimonio culturale fino ad includere
le nostre produzioni involontarie. La sua ricerca ha scatenato un dibattito intorno ad artisti
e architetti contemporanei, alla loro attitudine nei confronti dei luoghi storici e allo scambio
interdisciplinare. Il futuro delle tecniche di tutela e il loro esercizio è legato alla convergenza
delle discipline che contribuiscono in modo effettivo e reale a tenere in vita il patrimonio storico.
Questo tema è particolarmente interessante nel contesto di Venezia dove molti dibattiti sulla
preservazione si sono susseguiti partendo da John Ruskin a Camillo Boito fino ai nostri giorni.
Da secoli la città lagunare mostra due anime diverse e complementari che affrontano sia la
conservazione che l’innovazione artistico-architettonica.
The Ethics of Dust è anche il titolo del libro, edito da Thyssen Bornemisza e pubblicato da
Walther König, con i contributi di Daniel Birnbaum, Francesca von Habsburg, Jorge Otero-Pailos
e molti altri.
Per contestualizzare i progetti presentati alla Biennale, Thyssen-Bornemisza Art Contemporary
insieme con l’Alta Facoltà di Architettura, Pianificazione e Conservazione della Columbia
University di New York organizza il simposio: L’Ultima Tentazione del Contemporaneo. Patrimonio
Storico e Sperimentazione in Arte e Architettura. Daniel Birnbaum, Dan Cameron, Cerith Wyn
Evans, Lorenzo Fusi, Boris Groys, Francesca von Habsburg, Maja Hoffmann, Tom Krens, Jorge
Otero-Pailos, John Rajchman, Mark Wigley, Daniela Zyman e altri si confronteranno sul tema delle
nuove forme di scambio interdisciplinare tra opere sperimentali e patrimonio culturale. Partendo
dall’esame del ruolo del museo come deposito di oggetti, la discussione si prefigge di investigare
se le nuove istituzioni culturali debbano essere luoghi di interazione e produzione, idonee a
diventare spazi multifunzionali piuttosto che centri di mera rappresentazione. La tavola rotonda
analizzerà anche la funzione del patrimonio culturale quale agente capace di convertire i luoghi in
mete turistiche e in poli di attrazione economicamente accessibili.
Thyssen-Bornemisza Art Contemporary
Fondata nel 2002 da Francesca von Habsburg, Thyssen-Bornemisza Art Contemporary (T-B A21)
rappresenta l’impegno per le arti della famiglia Thyssen che si tramanda da quattro generazioni.
La fondazione sostiene un orientamento regionale e internazionale ed esplora diversi modi di
rappresentazione che intendono provocare e ampliare la percezione dello spettatore e i modi
di fare esperienza dell’arte. Mostre tratte dalla collezione permanente della Fondazione sono
regolarmente presentate al pubblico.
4 giugno 2009 14.00-16.00
Jorge Otero-Pailos and Francesca von Habsburg saranno disponibibili per eventuali domande
presso l'installazione The Ethics of Dust alle Corderie dell'Arsenale
5 giugno 2009 20.40-22.00
Cerith Wyn Evans and Florian Hecker presenteranno l'opera No night No day al Teatro Goldoni e
saranno disponibili insieme a Francesca von Habsburg per eventuali domande.
Thyssen-Bornemisza Art Contemporary.
Himmelpfortgasse 13, A-1010 Vienna..
T +43 1 513 98 56 | F +43 1 513 98 56 22.
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Christina Werner
w.hoch.zwei. Kulturelles Projektmanagement - Breite Gasse 17/4, A-1070 Vienna
T +43 1 524 96 46 ext. 22 | F +43 1 524 96 32 werner@kunstnet.at
Silvia Macchetto.
C/O Civico13- ELYRON, Via Perrone 4 - 10124 Torino, Italy.
T +39 338 3429581. Email silvia.macchetto@gmail.com.
Gala night giovedì, 4 giugno 2009, 20
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Teatro Goldoni
San Marco 4650B, Calle Goldoni, Venice
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti per i possessori dell’invito alla Vernice della 53. Biennale di Venezia.
Il biglietto potrà essere ritirato presso il teatro Goldoni i giorni 5-6 giugno, dalle 10.00 alle 12.30 e dalle 18.00 alle 20.00 su presentazione dell’invito alla vernice.
sabato, 6 giugno 2009, ore 16
Simposio: L’Ultima Tentazione del Contemporaneo. Patrimonio Storico e
Sperimentazione in Arte e Architettura
Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti
Palazzo Franchetti, Sala del Portego, S. Marco 2847 / Campo S. Stefano, Venezia
ingresso libero