Eva. Si tratta della prima personale per il giovane artista milanese. Le opere scultoree presenti nel percorso espositivo sono accompagnate da alcuni disegni e dai bozzetti preparatori. Testo di Matteo Galbiati, mostra a cura di Maria Rosa Pividori.
A cura di Maria Rosa Pividori
''Se si è asserito che le sculture fanno parte del nostro mondo, e per questo le si qualificano come presenze più vicine a noi, con le opere di Daniele Veronesi si acquista un valore in più. Ogni cosa prende distanza dal suo sé e si proietta fuori, va ancora oltre. Aldilà di qualsiasi riconoscibile formulazione per avventurarsi nell’universo delle idee, dei pensieri e delle suggestioni. Il segno materiale della scultura moltiplica organismi dall’identità assolutamente nuova. Si rendono determinati e finali nell’essere quantità di materia non più di ciò che solo rappresentano ma di ciò che emotivamente suggeriscono. Strette in un’aura soffusamente percepibile che le ammanta tutte attorno.
Non abbiamo mai abbastanza cuore e mente per guardarci e ascoltarci dentro, non resta che tentare di maturare la bellezza nella forma. Fuori da noi. Una forma che Daniele Veronesi sapientemente lascia divampare libera e semplice e con cui fa ultimare quanto resta di quelle immagini. Immagini che, nel nostro incontro, riescono a superare i confini della materia che le costituisce e si perdono leggere nell’invisibile che ad esse sta attorno. Un’invisibile spazio per la viva voce delle idee. Quell’invisibile luogo di assoluta poesia.''
Matteo Galbiati, Giugno 2008
Inaugurazione: giovedì 19 ore18-21
10.2! Dieci.due!
L.go Isabella d'Aragona 1, Milano (angolo Via Bocconi 1 / dentro le mura spagnole)
Orari: da martedì a venerdì dalle 15,30 alle 19; Agosto Chiuso
Ingresso Libero