Carlo Cremaschi delinea personaggi enigmatici per associazioni linguistiche o visive. Anke Feuchtenberger indaga atmosfere oniriche e fantastiche con il fumetto. Un mondo antiprospettico e privo di regole e' quello di Simone Pellegrini, che ci proietta in un disordine primordiale.
Il mondo è in “chiaroscuro”, ma l’uomo l’ha contemplato solamente per il bianco o il nero assoluto. Questa mancata corrispondenza fra la realtà e la sua razionalizzazione trova nell’arte un territorio predisposto a colmare una frattura altrimenti insanabile. Su questo tema si sono confrontate più generazioni di artisti, con approcci differenti fra loro, ma tutti aperti ad accettare il venire meno di strutture razionali su cui saldare il proprio pensiero.
Carlo Cremaschi, con pochi tratti e con gran rispetto per la pulizia della superficie, delinea personaggi enigmatici che per associazioni linguistiche o visive rimandano all’attualità. Le sue figure hanno il carisma e lo smarrimento dei grandi filosofi, sembrano farsi domande che prevedono molteplici risposte. Le forme sono volutamente non finite, forse per negare l’esistenza di valori assoluti che non appartengono al reale.
La ricerca artistica di Anke Feuchtenberger, invece, legata alle atmosfere oniriche e fantastiche di un mondo poetico e disincantato, è valorizzata dalle potenzialità narrative del linguaggio a fumetti. Immagini e testi sono sempre ben correlati, anche se il lessico utilizzato è volutamente poco corrente, “fuori moda”. La sua ricerca fatta di disegni simbolici, ricostruzioni fantastiche e prospettive ribaltate, rispecchia le incertezze del mondo in cui viviamo.
Nelle opere di Simone Pellegrini, al di là degli indubbi riferimenti alla tradizione artistica passata, è singolare la sua concezione dello spazio, all’interno del quale l’artista pare invitarci. Un mondo antiprospettico e privo di regole che ci proietta in un disordine primordiale popolato da animali privi di testa, da arti umani asimmetricamente accostati, da un esubero di spermatozoi e da vagine che si attardano, si allungano, si fanno ghirlanda, cedendo alla tentazione dell’ornamento.
Cremaschi, Feuchtenberger e Pellegrini - nati rispettivamente a Modena, Berlino Est e Ancona, a distanza di qualche decennio l’uno dall’altro - accompagnano il visitatore per mezzo delle loro opere in un viaggio senza meta, ma per questo capace di non escludere nessuna possibilità a priori, contribuendo così ad avvicinare la realtà alla sua descrizione.
Luca Panaro
Officina delle Arti
Via Brigata Reggio 29 - Reggio Emilia
Ingresso libero