X - XX secolo. La mostra permette di toccare con mano, attraverso documenti (molti dei quali rari e mai esposti), carte, ritratti, immagini ed altro, la storia grande letta attraverso la "lente piccola" del notariato. Il percorso espositivo e' completato da alcuni filmati.
X - XX secolo
A cura di Ada Gigli Marchetti
Parma. La storia di una citta' raccontata attraverso le "carte" dei suoi notai.
Documenti che registrano, con puntualita' appunto "notarile", i piccoli fatti di vita
quotidiana insieme ai grandi eventi, e talvolta sconvolgimenti, di una citta' e di un
territorio. Gente comune, vescovi, papi, duchi, principi, contadini e sommi artisti
accomunati nel rigore dei documenti.
Questo l'obiettivo della mostra "Notai a Parma. X - XX secolo" che sara' allestita
nel Palazzo del Vescovado dal 19 novembre e al 14 gennaio 2007. Curatore della
mostra e' Ada Gigli Marchetti (catalogo Skira).
La mostra "Notai a Parma" e' stata promossa dalla Fondazione Cariparma in
collaborazione con il Consiglio Notarile di Parma, nell'ambito delle Celebrazioni
per i 900 anni della Cattedrale.
La sede prescelta per questa importante esposizione non e' casuale: il 13 marzo 962
l'imperatore Ottone I conferisce al Vescovo-Conte di Parma, Uberto, "potestatem
eligendi et ordinandi notarios". Un atto che conferma la presenza in citta' del
notaio, figura professionale che in questo millennio di attivita' e' stata sottoposta
a progressivi modellamenti. I Notai non ricoprirono solo il ruolo istituzionale
della tutela e della garanzia della legalita' nella vita cittadina, ma divennero essi
stessi protagonisti di quella vita, ora come uomini di cultura e letterati ora come
uomini di governo quando non di lotta politica. Alcune famiglie notarili hanno
connotato con la loro attivita' piu' secoli, in particolare la dinastia notarile dei
Micheli, Notai a Parma ininterrottamente da 550 anni.
Il millennio del notariato a Parma rappresenta un lungo percorso tormentato, in cui
non sono mancate zone d'ombra e cadute. Nel corso dei secoli, il ceto notarile
parmense divento', insieme a tutte le altre professioni intellettuali, l'ossatura
delle classi dirigenti non solo a livello cittadino, ma anche a livello nazionale.
Da collegio elitario, quale si configurava nell'Ottocento, il ceto notarile al pari
di quello di altre professioni si e' via via proposto pure come una "forza di
governo", capace cioe' di gestire anche il potere politico. E'lite sempre piu'
consapevole del cruciale ruolo esercitato nella societa' contemporanea, la
professione notarile ha infatti acquisito nel tempo la funzione fondamentale di
mettere in comunicazione lo Stato con la societa' e di diventare elemento
irrinunciabile di mediazione tra la sfera pubblica e la sfera privata. Si e' cosi'
modificata attraverso l'acquisizione di saperi giuridici sempre piu' raffinati e
anche attraverso la rivendicazione di un profondo senso dell'etica professionale e
di responsabilita' nei riguardi di tutti i cittadini
In questo quadro assunsero un ruolo particolare alcuni membri delle famiglie dalle
antichissime tradizioni e "uomini nuovi" della professione. Caso emblematico di chi,
pur non sortendo da una grande famiglia di notai, tuttavia seppe giocare un ruolo
non piccolo nella societa' parmense, fu, nell'Ottocento, Filippo Bacchi la cui
militanza nella Carboneria gli costo' l'esilio in Inghilterra, ma gli valse anche il
sodalizio con un "grande" della letteratura italiana, Ugo Foscolo. Caso ancor piu'
emblematico di chi, uscendo da una lunga e prestigiosa tradizione familiare, ebbe
una parte di grandissimo rilievo non solo nella vita cittadina, ma addirittura nella
vita dell'intera nazione, fu, nel Novecento, Giuseppe Micheli, piu' volte deputato, e
piu' volte ministro e da ultimo senatore. Della famiglia si celebrano quest'anno,
appunto, 550 anni della professione, famiglia che ha espresso, con Pietro, anche un
Presidente Nazionale del Notariato.
Questa mostra permette di toccare con mano, attraverso documenti (molti dei quali
rari e mai esposti), carte, ritratti, immagini ed altro, la storia grande letta
attraverso la "lente piccola" del notariato. Una chiave di lettura studiata anche
per le scuole cui sono, tra l'altro, indirizzate particolari visite guidate.
Il percorso espositivo e' completato da alcuni filmati.
Il primo e' dedicato a una serie di interviste ad alcuni rappresentanti delle antiche
famiglie notarili parmigiane, che raccontano il loro impegno civile e professionale.
Un secondo e' riservato ai documenti ed alle opere non presenti in mostra ed alla
illustrazione del percorso stesso della mostra, che vede intrecciarsi le vicende
storiche della citta' di Parma dal X al XX secolo con l'evoluzione della classe
notarile insieme con lo sviluppo della citta'.
Un terzo filmato, sicuramente interessante, propone immagini di notai, cosi' come
elaborate dal cinema italiano. Le sequenze, disposte in ordine cronologico,
permettono di farsi un'idea del valore semantico che questa figura ha assunto in
determinati periodi della storia del nostro cinema.
L'inizio della Mostra viene sottolineato da un Convegno Nazionale di studi
storico-giuridico che si terra' il 18 novembre mattina, nell'ambito delle
celebrazioni del Giubileo della Cattedrale, dal titolo: "Il notaio a Parma per
elezione del Vescovo. Dal signum tabellionatus alla firma digitale."
Mostra promossa dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Parma con il Consiglio Notarile di Parma.
Catalogo Skira
Per informazioni: Museo Diocesano 0521/208699
Ufficio Stampa Studioesseci
segreteria@studioesseci.net
Palazzo del Vescovado
Piazza Duomo - Parma
Orario: 9.30-12.30 e 15-18
Ingresso gratuito