Blasoni. Composizioni a meta' tra incisioni rupestri e miniature medioevali. Pellegrini disegna le figure a carboncino e pigmenti su brandelli di carta che utilizza come matrici riportandole su fogli di carta da spolvero impregnati d'olio ed incollati tra loro.
Blasoni
Seconda personale alla 41artecontemporanea di Torino di Simone Pellegrini, giovane artista italiano operativo in territorio nazionale ed internazionale.
Simone Pellegrini si rapporta ad una sorta di scrittura per immagine dando vita a composizioni corali senza tempo a meta' tra incisioni rupestri, su di un piano metodologico e tecnico, e miniature medioevali, per ispirazioni iconografiche di matrice filosofica, concettualmente affini alle grandi tavole fiamminghe depositarie delle storie narrate per immagini. Disegna le figure a carboncino e pigmenti su brandelli di carta che utilizza come matrici e le riporta su fogli di carta da spolvero impregnati d’olio ed incollati tra loro.
Lontano dal candore apologetico dell’uomo primitivo, come sguardo rivolto ad un passato nostalgico che il pensiero registra come arcadia felice, i lavori di Pellegrini vibrano di pulsioni originarie, nel tentativo di individuare le frequenze ancestrali del motore umano che ne hanno definito, e ne definiscono, pensiero ed azione.
Pellegrini traccia con irruenza ed intensita' la carica vitale dell’uomo inselvatichito dalla ricerca passionale di una terra generatrice di corpi e di anime. Figure che paiono uscite da bestiari medioevali o da alchemiche fucine gotiche, fiumi di corpi e orde di animali selvatici, vegetazioni fitte e stilizzate, gambe di donna divaricate battute e cavalcate dall’istinto di muscoli maschili sono alcuni dei soggetti che l’artista fissa sulla carta ocra e racchiude dentro una cornice nera condannandoli a vita eterna. Negli ultimi lavori c’e' una frequenza maggiore di elementi formali ellittici, fovee che strutturano la rappresentazione fortificandone la dimensione ciclica e progressiva in un ineluttabile, e a tratti disperato, incedere dell’uomo nella reiterazione dei suoi gesti.
Il titolo della mostra rimanda alla letteratura poetica del XVI secolo. I Blasoni erano brevi poesie dedicate a parti del corpo, ossessivo oggetto dell’innamoramento celebrato dell’amor cortese, parti che diventano reliquie metonimiche del patimento amoroso nella letteratura mistica. I corpi si smembrano in gambe, teste, membra e cori sordi seguendo l’intima e naturale illogicita' della follia amorosa, o la parcellizzazione degli organi della bramosia del desiderio. Trasponendo l’attenzione dal particolare corporeo ad un frammento poetico Pellegrini sposta la sua posizione, in quanto compositore, su di un terreno prosaico. Attraverso una riflessione linguistica ed esistenziale ritorna sulla materia del corpo con una lucidita' organizzativa ed un’enfasi gestuale lontano da qualsiasi sentimentalismo patemico. Francesca solero
Simone Pellegrini e' nato nel 1972 ad Ancona, vive e lavora a Bologna. Collabora con diverse gallerie italiane ed e' presente nelle principali fiere italiane. Ha appena concluso con successo una mostra personale a Munster in Germania alla Galleria Hachmeister che l’ha presentato ad Art Cologne 2006. Fra le testimonianze critiche piu' recenti, gli scritti di Alberto Zanchetta e Sabrina Foschini, Flaminio Gualdoni, Marco Meneguzzo, Ivan Quaroni, Sandro Parmiggiani e Franco Fanelli.
Inaugurazione: Sabato 11 novembre alle 21
41 artecontemporanea
via Mazzini, 41 - Torino
Orario galleria: Dal martedi' al sabato dalle 16 alle 19,30. Mattino su appuntamento