Galleria Civica
Modena
corso Canalgrande, 103 (Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini)
059 206911, 059 2032940 FAX 059 206932
WEB
Ugo Rondinone
dal 15/9/2006 al 6/1/2007
da martedi' a venerdi' 10,30-13,00; 15,00-18,00, sabato, domenica e festivi 10,30-18,00 ;chiuso il lunedi' 15, 16 e 17 settembre, in occasione del festivalfilosofia 2006, apertura dalle 10,00 alle 23,00

Segnalato da

Studio Pesci




 
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15/9/2006

Ugo Rondinone

Galleria Civica, Modena

Ugo Rondinone e' stato definito un artista visionario intrappolato nella realta'. La sua poetica infatti, che fa uso di stili e tecniche che contemplano la fotografia e la scultura. Lo spettatore sara' sospinto tra pareti oblique specchianti variamente istoriate dall’artista con tenui disegni e dovra' fronteggiare muraglie spigolose e aggressive che forse nascondono nel loro interno immagini e rivelazioni.


comunicato stampa

Giorni Felici

a cura di Milovan Farronato e Angela Vettese

Dopo aver partecipato alla collettiva “EGOmania", Ugo Rondinone torna alla Galleria Civica di Modena con una personale intitolata “Ugo Rondinone. Giorni Felici", curata da Milovan Farronato in collaborazione con Angela Vettese.

La mostra, organizzata e prodotta dalla Galleria Civica di Modena e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, presenta una serie di lavori inediti - alcuni dei quali pensati appositamente per questa mostra — ed e' la prima grande rassegna in Italia dell’autore svizzero, dal vasto curriculum internazionale.

La personale, ospitata nella Sala Grande e nelle Sale Nuove di Palazzo Santa Margherita, sara' inaugurata sabato 16 settembre 2006 alle ore 12 nell’ambito del festivalfilosofia, dedicato quest’anno al tema dell’Umanita', in programma a Modena, Carpi e Sassuolo il 15, 16, 17 settembre 2006 (www.festivalfilosofia.it).
Ugo Rondinone e' stato definito un artista visionario intrappolato nella realta'. La sua poetica infatti, che fa uso di stili e tecniche che contemplano la fotografia e la scultura, la pittura e altri mezzi attraverso un’articolata produzione in cui stili e tecniche sono volutamente combinati fra loro, ci permette di entrare in un suo mondo interiore, dominato da melanconia e rassegnazione, noi stessi siamo accompagnati dalle opere in un percorso analogo di analisi interiore.

Metaforicamente, ogni sua mostra si dipana come un corridoio su cui si affacciano varie porte che conducono ad altrettante stanze e ad altrettanti ingressi, dove si incontrano emozioni e stati d’animo differenti: dall’armonia allo sconforto, alla sensazione di essere vittima di continue metamorfosi Tra i suoi paesaggi, i suoi clown abbandonati per terra, i suoi alberi tridimensionali bianchi, le sue colonne sonore minimali, il visitatore puo' sentirsi come disorientato e perso in un labirinto mentale.

Lo stesso che l’artista tratteggia, per esempio, nei suoi enormi dipinti in bianco e nero di foreste portate al di fuori del tempo o definisce attraverso articolate strutture in plexiglas.

Rondinone e' come un viaggiatore capace di trattenere a se' e riportare agli altri le proprie memorie; che si tratti di un fitto groviglio di rami e fogliame o di una distesa infinita di acque calme, egli mostra sempre un senso di arrendevolezza di fronte alla vita, alla sua grandezza, alla responsabilita' che ci impone l’essere uomini. Nessuna sfida in questo modo di intendere l’esistenza, ma piuttosto un’accettazione del nostro destino sia dolce che malinconica.

Ogni suo lavoro sembra corrispondere a un haiku, un breve componimento giapponese dalla struttura aperta che definisce in poche parole la natura o un atto quotidiano semplicissimo. “Una pioggia di catene", “una nevicata di carta", “una serie di linee dell’orizzonte" sono al contempo sintetiche indicazioni di materiali impiegati o descrizioni esaustive di alcuni suoi interventi.

Alla Galleria Civica di Modena lo spettatore sara' sospinto tra poderose pareti oblique specchianti variamente istoriate dall’artista con tenui disegni; dovra' fronteggiare muraglie spigolose e aggressive che forse nascondono nel loro interno immagini e rivelazioni o forse intendono dare forma al vuoto.
Dovra' seguire attraverso oltre trecento fotografie in bianco e nero con accompagnamento sonoro una ricerca sentimentale che sembra naufragare: due figure infatti si rincorrono e si cercano in uno scenario ovattato dalla neve senza mai trovarsi, percorrendo costantemente direzioni opposte.
Lo spettatore si imbattera' infine nella ripetizione ossessiva di uno stesso elemento appeso al soffitto a disegnare improbabili festoni e nel mistero di un fumo azzurro e trasognato.
Accompagnera' la mostra una pubblicazione studiata appositamente dall’artista.

Inaugurazione: 16 settembre 2006, ore 12

Galleria Civica
corso Canalgrande, 103 (Palazzo Santa Margherita e Palazzina dei Giardini) - Modena
Orari: da martedi' a venerdi' 10,30 -13,00; 15,00 -18,00 sabato, domenica e festivi 10,30 -18,00 chiuso il lunedi'; 15,16 e 17 settembre, in occasione del festivalfilosofia 2006, apertura dalle 10,00 alle 23,00

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