Palazzo Fortuny
Venezia
S. Marco, 3958 (San Beneto)
041 2747607, 041 5200995 FAX 041 5223088
WEB
Ida Barbarigo
dal 1/9/2006 al 9/12/2006

Segnalato da

Musei Civici Veneziani - Comunicazione e Ufficio Stampa



approfondimenti

Ida Barbarigo



 
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1/9/2006

Ida Barbarigo

Palazzo Fortuny, Venezia

La mostra espone circa duecento lavori della pittrice, per lo piu' provenienti dal suo studio, la maggior parte dei quali realizzata tra il 2003 e il 2006 e incentrata sugli esiti ultimi della sua ricerca espressiva, dedicata, con la serie dei Terrestri, alla rappresentazione vitale dell’energia del vivere umano.


comunicato stampa

I terrestri

La mostra espone circa duecento lavori della pittrice, veneziana di nascita, per lo piu' provenienti dal suo studio, la maggior parte dei quali realizzata tra il 2003 e il 2006 e incentrata sugli esiti ultimi della sua ricerca espressiva, dedicata, con la serie dei Terrestri, alla rappresentazione vitale dell’energia del vivere umano.

L’allestimento di Daniela Ferretti e' concepito per restituire il clima e la temperie dello straordinario studio-casa dell’artista: lo spazio espositivo e' rimodellato in strutture poligonali e raccolte, che fittamente ospitano le tele, come in un atelier, aperto e chiuso al tempo stesso, con cui il visitatore entra in contatto anche emotivo. Dentro e fuori di queste strutture largamente dedicate ai Terrestri, trovano spazio esempi significativi dell’intenso percorso artistico di Ida Barbarigo a partire dagli anni Sessanta.

Catalogo Marsilio con testi di Giandomenico Romanelli, Jean Clair e Kosme de Baranano.

Piu' che una mostra, e' una costruzione unitaria in cui le suggestioni si fondono. Nella serie dei Terrestri -la piu' recente produzione dell’artista - pare raffigurata l’intera umanita', con un posto per ognuno, senza tralasciare o dimenticare nemmeno un singolo individuo. Tele di diverse dimensioni diventano sede di un frenetico operare: qui gli “umani" entrano, si fermano, escono, senza essere veramente coscienti di cio' che accade loro, ma lasciandosi trasportare dal puro trascorrere della vita.

Sono per l’appunto terrestri, “semplicemente" affaccendati nelle loro attivita' quotidiane, coinvolti dalla moltitudine di accadimenti ed emozioni che concorrono a costruire i percorsi esistenziali in un ininterrotto pulsare di energia. E proprio questo entrare ed uscire, questo coinvolgimento emotivo e accogliente si esprimono anche nelle originali strutture espositive, poligoni al tempo stesso chiusi e aperti, creati per costruire il percorso ideale di approccio ai Terrestri di Ida, come nel suo atelier.

Accanto ai Terrestri, in un rimando formale di sorprendente coerenza, trovano spazio citazioni di momenti diversi del lungo percorso espressivo dell’artista. Se Saturno (1997), padre mitologico di tutti i terrestri, apre idealmente la mostra, dipinti importanti degli anni ’60 , da General dixi doman piovi (1964) a L’uomo di pietra (1967), dialogano e si incrociano con le produzioni piu' recenti. Uno spazio specifico, fuori dai poligoni con i Terrestri, e' dedicato a una scelta di opere realizzate negli ultimi quarant’anni, rappresentative dei diversi esiti della sua lunga ricerca espressiva, tra cui Seggiole e tavolini (1962), Passeggiata per scommessa (1963), Passeggiata bizantina (1963).

Dall’osservazione di semplici oggetti comuni - le “sedie" e i “tavolini" che spesso a Venezia si trovano nei campi e in piazza-, nascono opere caratterizzate da un intreccio armonico di linee. Il soggetto e' un pretesto per potersi avvicinare a quel mondo brulicante di vita che si manifesta all’aperto, tra i tavoli e le sedie fuori dai caffe'. Nelle prime opere non vi e' presenza umana e solo in seguito la linea delle persone si coniughera' a quella degli oggetti. I titoli delle opere sono talvolta, come in General dixi… frasi rubate alle persone e manifestano il sottile approccio di Ida Barbarigo alla vita e alla realta' che osserva acutamente, cercando di afferrarla con sguardo ironico.

Questa attenzione alla vita - intesa come privilegio dell’essere al mondo - puo' celare a volte un velo di malinconia - come nelle figure solitarie sedute ai tavolini - o di angoscia, come nei Persecutori o nella serie dei Giudici o nelle Sfingi, rappresentanti di un’umanita' minacciosa e manipolatrice, sapientemente tratteggiati in atmosfere cupe e stilisticamente improntate a un espressionismo essenziale.

Con i Terrestri questa vena scompare lasciando il posto a un fluire ininterrotto di energia, nel permanere dell’identita' e della forza del segno.

Vernice stampa: Giovedi' 31 agosto e venerdi' 1 settembre 2006 dalle 11 alle 15

Venerdi' 1 settembre 2006 alle ore 18, al piano terra di Palazzo Fortuny, verra' inaugurata la mostra

Museo Fortuny
San Marco 3780 - (ingresso da Campo San Beneto) - Venezia

Biglietto:

Comprensivo anche della visita al primo piano del museo e alla mostra “L’Occhio di Fortuny"
Intero euro 4
Ridotto euro 2,50
Ragazzi da 6 a 14 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di ragazzi; studenti* dai 15 ai 29 anni; accompagnatori (max. 2) di gruppi di studenti; cittadini U.E. ultrasessantacinquenni; personale* del Ministero per i Beni e le Attivita' Culturali; titolari di Carta Rolling Venice

gratuito:
residenti nel Comune di Venezia; bambini 0/5 anni; portatori di handicap con accompagnatore; guide autorizzate; interpreti turistici* che accompagnino gruppi; capigruppo (gruppi di almeno 21 persone previa prenotazione); membri I.C.O.M; possessori del museum Pass dei musei Civici Veneziani
*e' richiesto un documento

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