Antonio Caselli avvolge la materia nell'energia del suo corpo, abbraccia la creta, la rende docile e morbida, calando in essa, prima che il suo pensiero, il suo sogno. E' in queste opere, sul tema della "corte", il punto di arrivo di una ricerca plastica sempre sensibilissima alla tensione di superficie, sia attraverso la costruzione plastica della forma, sia attraverso patine e interventi pittorici.
Scultore rapinoso, avvolgente, senza strazi e pause, Antonio Caselli avvolge la
materia nell'energia del suo corpo, abbraccia la creta, la rende docile e
morbida, calando in essa, prima che il suo pensiero, il suo sogno.
E' in queste
opere, sul tema della "corte", il punto di arrivo di una ricerca plastica sempre
sensibilissima alla tensione di superficie, sia attraverso la costruzione
plastica della forma, sia attraverso patine e interventi pittorici.
Alcuni punti
fermi vanno riconosciuti in opere monumentali (...) dove una forza selvaggia e
nativa, un istinto primordiale si esprimono attraverso una privilegiata adesione
ai modi di Marino Marini, come testimoniano anche i dipinti, di vibrante
materia, di Caselli.
Le ruvidezza, le scabrosità , i graffi della superficie
compatta accrescono la forza del corpo nudo, lo fanno sentire più caldo e
vibrante. (...) il "Guerriero" rigido e impenetrabile come la corazza di una
tartaruga, con le stesse asperità e le larghe facce che accompagnano lo scabroso
piano. A questa massa, piena, potente, fa da contrappunto la piccola testa,
ferita, lacerata, spezzata, che declina la forma assoluta del busto in chiave
espressionistica.
Tratto da un brano critico di Vittorio Sgarbi.
Inaugurazione Sabato 17 Marzo ore 17.00
Galleria Stefano Forni, piazza Cavour, 2 40124 Bologna, tel/fax.051.22.56.79