In un altro aprile. Il suo lavoro esplora la storia della pittura e della rappresentazione come il luogo in cui memoria, finzione e amnesia si sedimentano; un luogo denso di ombre e di atmosfere misteriose, all'interno del quale le cose esistono in una condizione di perpetuo movimento.
a cura di Alessandro Rabottini
La mostra personale di
Victor Man
dal titolo
In un altro aprile
, in programma a
Villa Medici
dal
26
giugno
al
1
settembre 2013
–
costituisce la terza e
ultima tappa del percorso espositivo a cura di
Alessandro Rabottini e incentrato sul tema dell’
Accademia.
Il lavoro di
Victor Man
esplora la storia della pittura e della rappresentazione come il luogo in cui
memoria, finzione e amnesia si sedimentano, un
luogo denso di ombre e di atmosfere misteriose,
all’interno del quale le cose esistono in una condizione di perpetuo movimento.
La mostra a Villa Medici presenta una serie di opere pittoriche realizzate negli anni più recenti e
alcune opere inedite create
a Villa Medici, dove l’artista ha lavorato durante una residenza di due
mesi.
Le installazioni realizzate dall’artista, infatti, consistono sempre di opere singole in dialogo
reciproco: insieme esse accennano alla possibilità di molteplici narrazioni pur
non stabilendo
significati e percorsi univoci. Se all’inizio della sua carriera la pittura di
Victor Man
era sviluppata a
partire dall’elaborazione di immagini fotografiche trovate
–
dalle quali era rimosso il contenuto
informativo e narrativo
–
negli ann
i più recenti l’artista si è concentrato sull’invenzione e lo sviluppo
di un’iconografia autonoma, all’interno della quale frequenti rimandi letterari si fondono con la sua
stessa biografia. Letteratura e storia dell’arte, memoria collettiva e vissuto pers
onale sono gli elementi
con i quali l’artista tesse un racconto non
-
lineare, all’interno del quale le distinzioni tra presente e
passato, finzione, immaginazione e realtà sono abolite.
Questa sovrapposizione di riferimenti percorre tutte le opere presenti
in mostra: un tema ricorrente è
quello della fusione dei generi sessuali, dell’androginia o, più in generale, dell’incertezza delle
fisionomie e delle sembianze. Questo tema rafforza l’immagine di un’identità in perpetuo movimento
e suggerisce quanto ricc
a e misteriosa sia l’essenza delle cose al di là della loro apparenza.
L’incertezza e l’oscillazione tra femminile e maschile trovano un’eco in altre forme di transizione: tra
umano e animale, tra organico e artificiale, tra volto e maschera.
Anche i gesti che compaiono nelle opere di
Victor Man
suggeriscono la compresenza di violenza e di
tenerezza, di piacere e di dolore, di tentazione e di redenzione: essi rafforzano l’ambiguità di una
narrazione appena accennata e alludono alle dicotomie cui è sottopo
sta la natura umana, rappresentata
come un Sisifo intrappolato in una condizione di eterna ambivalenza.
In modo analogo sono stabilite forme di coesistenza tra le immagini della storia dell’arte
–
come, ad
esempio, la tentazione e il supplizio di Sant’Ant
onio
–
e forme quotidiane di esistenza: in molte opere
di
Victor Man
, infatti, il conosciuto transita nel fantastico e nel magico, il profano convive col sacro
e il mitologico alberga nella banalità. Lo stesso può dirsi dei codici linguistici della pittura
: alcuni
lavori di Man, infatti, presentano un linguaggio figurativo che sembra ambire ad un’esistenza al di
fuori e al di là della contemporaneità. In questo linguaggio coesistono riferimenti alla pittura toscana
pre
-
rinascimentale, ma anche a forme di pr
imitivismo che hanno attraversato l’Europa durante le
prime avanguardie di inizio Novecento, così come ad un costante senso di rimozione della realtà.
La mostra di
Victor Man, fa parte di un ciclo di tre mostre personali che completa idealmente il
percorso espositivo iniziato con il
Teatro delle Esposizioni #3
e svoltosi a Villa Medici nel giugno e
nell’ottobre di quest’anno. Questo ciclo indaga, sul concetto di
Accademia
in quanto spazio simbolico
dove l’idea della presunta neutralità dell’arte si sovrap
pone al concetto di identità nazionale, e
all’interno del quale si incontrano le dimensioni della storia, della tradizione, della politica e della
cultura. Ciascuno con il proprio linguaggio tutti e tre gli artisti coinvolti in questo progetto esplorano
la
Storia
dell’Arte come un luogo attraversato da molteplici forze: le ideologie politiche, gli scenari
dell’economia, le narrazioni storiche dominanti e i rimossi della coscienza collettiva.
La mostra segue i progetti personali di Patrizio Di Massimo
Il tu
rco lussurioso
e di Danh Vo
Chung
ga opla
(Oeufs au plat / Uova al tegamino).
Questo ciclo di mostre, infatti, esplora il concetto di
Accademia
nei suoi molteplici significati,
intrecciando riflessioni di carattere storico, estetico e pol
itico.
Negli anni più recenti il dibattito artistico a livello internazionale si è concentrato su una serie di
tematiche relative ai processi di educazione e di trasmissione del sapere, alla sopravvivenza delle
ideologie del passato nel mondo presente e al
la possibilità che l’arte visiva funzioni come uno spazio
dove progresso e anacronismo si fondono.
Il concetto di
Accademia
diventa allora un prisma all’interno del quale è possibile manifestare le
possibilità e le contraddizioni del nostro tempo nella su
a relazione con la tradizione. La figura
dell’Accademia può, infatti, essere esplorata come il luogo
–
fisico, culturale e metaforico
–
dove la
trasmissione di un sapere artistico specifico porta con sé una storia più complessa, fatta di una visione
del mo
ndo che, in modo più o meno esplicito, evoca i traumi della storia e i rimossi dell’ideologia.
Victor Man
(1974, Cluj, Romania. Vive e lavora a Berlino) ha esposto in mostre personali presso
istituzioni internazionali come il Mudam
(Musée d’Art Moderne Grand-Duc Jean)
del Lussemburgo,
il Centre international d'art et du paysage Ile de Vassivière, il Museum Boijmans Van Beuningen di
Rotterdam, la
Hayward Gallery di Londra, la Ikon Gallery di Birmingham e la GAMeC di Bergamo.
Man ha rappresentato la Romania
alla Biennale di Venezia del 2007 e ha esposto in mostre collettive
presso il Contemporary Art Center di Vilnius, la Arnolfini Gallery di Bristol, il Kestnergesellschaft di
Hannover, il Kunstverein di Amburgo, il Palais de Tokio di Parigi e il
Museum of Modern Art di San
Francisco.
Ufficio Stampa: Studio Martinotti
martinotti@lagenziarisorse.it
www.francescamartinotti.com
venerdì 25 giugno
anteprima per la stampa - ore 12
inaugurazione 18.30 - 20.30
Accademia di Francia - Villa Medici
viale Trinita' dei Monti, 1, Roma
Orari: Dal martedì alla domenica (chiuso il lunedì) | 10.45-13.00 | 14.00-19.00.
Biglietti: 6€ [intero] | 4,50€ [ridotto] | 3€ meno di 25 anni: il biglietto dà diritto unicamente all'entrata della mostra temporanea.