IV appuntamento con la rassegna Pentamorfosi, dedicata al linguaggio figurativo contemporaneo, che si propone di approfondire e mettere a confronto il lavoro di cinque artisti.
Quarto appuntamento con la rassegna Pentamorfosi, dedicata al linguaggio figurativo contemporaneo, che si propone di approfondire e mettere a confronto il lavoro di cinque artisti: Claudio Assandri, Francesco Bottai, Davide Dall’Osso, Roberto Ferri, Piera Scognamiglio. Dal 24 novembre al 9 dicembre è la volta di Francesco Bottai con l’opera Galileo da Arcetri, del 2011, e testo critico di Maurizio Scaparro.
“C’è in questo Galileo da Arcetri di Bottai, qualcosa che mi è parsa diversa dalle altre sue macchine teatrali. Voglio dire, intanto, l’Uomo. Per la verità l’uomo è sempre, o quasi sempre, presente nelle sue sculture, da Amleto a Pulcinella ma qui mi ha colpito per una presenza-emozione diversa. L’uomo Galileo di Bottai è soprattutto o soltanto l’Uomo con il cannocchiale, messo quasi inconsapevolmente a unire due punti fondamentali del Galileo di Brecht, l’arte e la scienza e l’uso che il potere cerca di esercitare, non sempre correttamente, sull’uomo e sulla macchina.
Il soggetto doppio Galileo-cannocchiale, differenzia così questa scultura che non casualmente Bottai ritiene conclusiva di un suo periodo creativo e ci lascia uno stimolo per il nostro futuro, quello di vedere di più, di vedere meglio.
Su questo riflettevo rivedendo la macchina pensante di Bottai, che forse ci aiuta, con qualche ottimismo in più, se volete, a credere sull’utilità del nostro lavoro e sulla costruzione sperata per il prossimo futuro di un umanesimo scientifico: l’uomo appunto e il cannocchiale”.
Maurizio Scaparro
Inaugurazione 24 novembre ore 18
Galleria Opera Unica
via Reginella, 26 - Roma
L’opera è visibile 24 ore su 24