Ripercorreremo la nascita e lo sviluppo della cultura Hip Hop. Nel corso di quattro giornate si intrecceranno e sovrapporranno percorsi di analisi profondamente differenti tra loro: dalle testimonianze dirette e dai film e video inediti a performance e concerti.
Bronx, 1976, nel cuore del ghetto statunitense sta per cominciare un block
party.
Il principio è semplice: ci si allaccia abusivamente al lampione, si sistema il
sound system ed arriva il DJ con la sua valigetta di 45 giri e di maxi-single
del mistero.
Nella folla danzante si creano spazi liberati dove B-boy e B-girl si confrontano
in evoluzioni e passi di break dance.
Il DJ esalta il break, quell'effetto ritmico in cui il tutto decresce a favore
del beat, e reinventa i brani mixandoli fra loro per tenere il pubblico sotto
pressione.
Nel nuovo spazio sonoro, l'MC incalza con interventi sempre più complessi, da
semplici slogan a veri e propri testi ritmati.
Mentre la Disco Music invade le onde radio e monopolizza il sound dei club 'In'
di Manhattan, il ghetto nero inventa una nuova musica, un nuovo stile il cui
unico segnale culturale visibile è costituito dai graffiti murali.
2003: L'Hip Hop rappresenta un genere musicale che produce profitti per oltre
cinque miliardi di dollari. Questo fenomeno culturale è diventato uno dei
principali prodotti di esportazione dell'industria culturale statunitense.
La musica rap e la cultura hip hop rappresentano il fenomeno culturale più
importante del panorama statunitense contemporaneo, un fenomeno nel quale la
cultura di strada, le condizione oggettive di vita delineano l'identitÃ
individuale e collettiva di una intera generazione. Dalla moda all'arte, dal
cinema alla danza, la cultura hip hop rappresenta un importante strumento di
comunicazione, d'espressione di opinioni ed atteggiamenti, di analisi della vita
urbana contemporanea.
Virtualmente in ogni città del pianeta, ci sono comunità hip hop e questi
giovani non hanno semplicemente adottato lo stile musicale caratterizzato da
bassi potenti, giochi di parole e testi in rima, ma si sono appropriati di una
moda, di atteggiamenti e di uno slang propri della gioventù di colore che creò e
plasmò questa cultura.
Deejaying, MCeeing, Breakdancing e Graffitti Writing:
dal 13 al 16 Marzo 2003, in COX18.
Ripercorreremo la nascita e lo sviluppo della cultura Hip Hop. Nel corso di
quattro giornate si intrecceranno e sovrapporranno percorsi di analisi
profondamente differenti tra loro: dalle testimonianze dirette e dai film e
video inediti a performance e concerti. Attraverso la testimonianza di ospiti di
rilievo del panorama Hip Hop francese e italiano, vedremo i modi in cui questo
fenomeno culturale si è diffuso nel mondo.
PROGRAMMA:
Giovedì 13 Marzo
Ore 21.00 Intervento sulla cultura hip hop di u_net
Presentazione del libro "Bronx" di Loretta D'Orsogna (nata e vissuta nel Bronx,
si occupa di storia delle città e dei quartieri multietnici)
Ore 22.30 Film: "Slam" di Marc Levin (Usa 99, col 100')
Ore 00.00 DJ Twice (N.F.)
Venerdì 14 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Speaker-Cenzou, Zulù 99 e PapaJ
Ore 22.30 Film: "Freestyle" di Caroline Chomienne (Fr 2001, col. 85')
Ore 00.00 Live performance: Dj Rebel, Sista Micky (Marsiglia)
Sabato 15 Marzo
Ore 21.30 Intervento di Darius James (autore di libri "Blaxploitation" e
"Negrophobia")
e Michael Holman (videomaker e primo host di Graffitti Rock)
Ore 22.30 Film: videoclips e video sperimentali sulla scena hip hop e rap
realizzati fine anni '70 inizio '80 da Michael Holman (es. Run DMC, Africa
Bambaataa, DJ Jazzy Jay, New Your City Breakers, Graffitti Rock)
Ore 00.00 Live performance: Darius James e Muzik Angie Reed
Domenica 16 Marzo
Ore 17.00 Dimostrazione per Dj: 2Fast, Pandaj, Lele Prox
Ore 21.30 Film: "Scratch" (Usa 2001, col. 90') directed by Doug Prayn
Esposizione di 80 tavole sull'Hip Hop ad opera del fumettista Martino Frachini,
alias Marto.
INGRESSO: 3,50 EURO dalle 23.30 in poi
I FILM
- "Slam" di Marc Levin (Usa 1999, col 100')
La storia di Ray Joshua, mezzo rapper, mezzo poeta, che vive a Dodge City, a
Washington D.C., una città ad alto rischio. Il piccolo spacciatore con la
vocazione per le performance poetiche (spoken word) sopravvive dentro e fuori il
carcere recitando poemi a ritmo di rap e predicando la non violenza.
In questo piccolo film indipendente si respira aria di disperata sincerità che
si coniuga con un'autenticità di fondo (tutti interpretano se stessi e il
regista viene dal documentario) e si appoggia a "un linguaggio nervoso, a tratti
quasi caotico costantemente frammentato dal montaggio". Camera d'or per l'opera
prima a Cannes 1998 (Quinzaine des Réalisateurs).e premio al Sundance. Musiche
di Dj Spooky.
- "Freestyle" di Caroline Chomienne (Fr 2001, col. 85')
Nel quartiere Belzunce, nel cuore del territorio del rap marsigliese, dove la
strada è il decor principale, fonte d'ispirazione e elemento base della cultura
hip hop, i Guest Clique preparano il loro prossimo concerto. Ma uno di loro, K.
Rhyme le Roi, tallonato da un uomo in BMW, sparisce. Sista Vertu, DJ Rebel e
Cash lo ritrovano e lo aiutano scappare.
Una fiction musicale, dai toni documentaristici che racconta la nascita di un
gruppo hip pop. Proprio questo tergiversare tra finzione e realtà giova
enormemente al risultato finale. La finzione è un semplice punto di partenza, in
"Freestyle" quello che affascina e incanta sono i suoni, i ritmi i colori la
vitalità dei protagonisti che sono dei veri rapper di Marsiglia. Sista Vertu, DJ
Rebel e Cash parlano della rivolta del quotidiano in un mondo che sta per
naufragare, e cantando urlano il loro amore per la vita, il loro desiderio di
giustizia, e la loro speranza di un mondo migliore per tutti.
- "Scratch" Doug E Pray (Usa 2001, col. 90')
Un documentario che esplora il mondo dell'hip hop e dei dj. Dalla nascita di
questa cultura, quando i pioneri del mixaggio iniziarono a introdurre nelle loro
feste il break, dall'invenzione dello scratch e del "beat-juggling", alla
recente esplosione del movimento musicale dei "turntablisT". La storia di
sconosciuti underdog e strepitosi virtuosi che stanno cambiando radicalmente il
modo in cui ascoltiamo e creiamo e suoniamo musica.
Il film intervista e mostra all'opera alcuni tra i dj più famosi mentre si
esibiscono in gare e campionati mondiali: Q-bert, Mix Master Mike (Beastie Boys)
Rob Swift and the X-ecutioners, Cut Chemist & NuMark (Jurassic 5), DJ Craze, The
Bullet Proof Space Travelers, Babu (Dilated Peoples), DJ Krush, DJ Premier (Gang
Starr), e altri meno legati alla vecchia scuola, innovatori maggiori come Afrika
Bambaataa e GrandWizard Theodore.
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