Corpo reo. Mani, piedi, visi: margini di contatto del nostro corpo con il mondo. Nel pensiero dell'artista, la centralita' dell'uomo e' punto focale, tanto da poter definire ''corporeo'' il suo percorso.
A cura di I-dee [ad Arte]
Presentazione di Adriana M. Soldini
Mani, piedi, visi: margini di contatto del nostro corpo con il mondo che ci circonda. Sono le estremità dell’uomo vitruviano, icona della civiltà occidentale, che definiscono i confini del cerchio e del quadrato in cui il corpo è stato inscritto da Leonardo. Nel pensiero di Federica Gonnelli, la centralità dell'uomo è punto focale, tanto da poter definire “corporeo” il suo percorso artistico. Qui, una linea breve e sottile scende come una ghigliottina e divide “Corpo” da “reo” per dare una lettura inedita dell’arte di Federica.
Sono le parti terminali del nostro corpo a rappresentare le avanscoperte del peccato: le mani che prendono, che toccano e che feriscono; i piedi che conducono a una cattiva azione, che scalciano e che bloccano il passaggio. Al vertice, la testa con i cinque sensi e al suo interno il cervello, in cui i “pensieri pe(n)santi”, frutti del desiderio, costituiscono il motore primo per azionare la macchina umana.
L’attenzione spasmodica che l’artista mette nel replicare i componenti pare suggerire la molteplicità del Sé. Ed è così che quei frammenti si macchiano anche della colpevolezza di essere il soggetto-oggetto ossessivo e assoluto delle opere. Ma il candore dell’organza purifica da qualunque colpa. I corpi del reato, mondati dal Male, si lasciano ammirare dallo spettatore nelle loro armoniose proporzioni e nelle sorprendenti combinazioni per essere poi accolti nel tempio della perfezione.
Inaugurazione 6 maggio ore 19
Angels
via del Proconsolo, 29R - Firenze
Tutti i giorni dalle 12:00 e dalle 23.30
Ingresso libero