Caruso Gallery
Milazzo (ME)
Lungomare Garibaldi, 33
090 9281007 FAX 090 9281007
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Aurelio Valentini
dal 7/11/2014 al 29/11/2014
lun-sab 16-20, sab 10-13

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Caruso Gallery



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Aurelio Valentini



 
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7/11/2014

Aurelio Valentini

Caruso Gallery, Milazzo (ME)

Venti del Sud. Dipinti realizzati con la tecnica dell'olio su tela, a volte coadiuvata dalla presenza di collage raffiguranti paesaggi urbanistici che fungono da sfondo alla scena stessa.


comunicato stampa

Aurelio Valentini nasce a Messina nel 1951. Formatosi presso Francesco Francato, pittore d'origine veneta stabilitosi nella città siciliana, inizia a dipingere all'età di soli sedici anni, debuttando per la prima volta in ambito espositivo presso il Centro Associativo "Arte Incontro"del medesimo capoluogo, fondato dagli artisti Carmelo Bonanno e Franco Zappalà.
Nel 1966 consegue la laurea in Ingegneria Civile presso l'Università degli Studi di Padova e dal 1968 diventa titolare di cattedra per l'insegnamento di Disegno Tecnico presso l'Istituto Professionale per l'Industria "E.Majorana" di Messina. La libera professione d'ingegnere e l'occupazione in ambito scolastico, nell'arco della propria carriera lavorativa, sono continuamente alternati ad un'attività artistica ricca di numerose collettive e mostre personali, svoltesi dagli anni Sessanta sino ad oggi fra Milano, Palermo, Taormina, Taranto, Catania, Roma e l'immancabile città natia. Interrotto l'insegnamento scolastico nel 1996, decide di dedicarsi interamente alla pittura.

Cospicua risulta essere la produzione artistica di Aurelio Valentini, composta per lo più da dipinti realizzati con la tecnica dell'olio su tela, a volte coadiuvata dalla presenza di collage raffiguranti paesaggi urbanistici che fungono da sfondo alla scena stessa.

L'artista rivela una grande maestria tecnica, data dalla pluridecennale esperienza, in particolar modo nell'esecuzione pittorica dei singoli soggetti raffigurati all'interno delle proprie opere, variati nelle forme, negli atteggiamenti e nelle rispettive proporzioni. Oltre all'apprezzamento del bello e alle competenze tecniche, tuttavia, credo con forza che il compito primordiale dell'arte consista principalmente nel far trasparire la vera essenza di ciò che viene rappresentato, a prescindere dalla perfezione con cui si decida di realizzarla. "Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso e si usano le opere d'arte per guardare la propria anima", diceva George Bernard Shaw. Sono proprio quest'ultime a permettere la riflessione e la comprensione dei nostri animi, poichè proprio esse ambiscono eternamente a trasformarsi in nuove realtà capaci di penetrare nelle zone più nascoste del nostro spirito. E' esattamente questo ciò che rivelano i quadri di Aurelio Valentini. Nulla ci fa sentire inadeguati al loro cospetto. L'arte è "umana, troppo umana" ed è per tramite di essa stessa che il mondo interiore dell'artista riesce ad elevarsi a linguaggio universale.

Il concetto di Tempo, sin dall'Antica Grecia, veniva interpretato tramite due accezioni specifiche, parti diverse di un unicum ben definito. L'una era il Kairos, intesa come attimo, occasione, qualità nell'istante; l'altra invece era il Kronos, ovvero riflessione, tempo disteso e lento, in atto costante di dispiegamento nella saggezza collettiva e assoluta. L'arte di Aurelio Valentini è contemporaneamente kairos e kronos. Momenti cristallizzati di una realtà sin troppo familiare e quotidiana, si svelano ai nostri occhi. Affini alle nostre singole vite, essi permettono in ugual modo di collegarci idealmente al mondo intero, nel suo passato e presente. Ogni isolato fotogramma ci riporta alla nostra esistenza, a tutti quegli attimi di splendida freschezza ed eroicità inconsapevole che, proprio per comune esperienza, ci ricollegano all'umanità circostante.

"La cosa più alta che possa far l’arte è di darvi la fedele immagine della presenza d’un nobile essere umano. Essa non ha fatto mai più di questo, e non dovrebbe far meno." (John Ruskin, Le pietre di Venezia, 1853)
La pittura di Valentini è sicuramente realista; essa cerca, difatti, di riprodurre in maniera fedele ciò che vuole rappresentare, senza abbellimenti nè nobilitazioni. La ricerca della bellezza ideale non è di certo l'obiettivo dell'artista, poichè nei propri dipinti tutto appare esattamente come risulta essere nello stato di natura delle cose. Il Realismo, concepito come riproduzione esatta del "vero", si diffuse più volte nell'arco dei secoli in campo artistico; basti pensare a Caravaggio, piuttosto che al Realismo ottocentesco di Courbet, Millet o Daumier in Francia, così come all'Iperrealismo pittorico americano degli anni Settanta del secolo scorso di Ralph Goings, Malcolm Morley, Chuck Close, poi diffusosi in Europa dal decennio successivo. Per il principio secondo cui tutta l'arte a suo tempo è stata "contemporanea", se l'orientamento per ogni tendenza realista è pur quello di descrivere una realtà particolare a livello culturale e sociale, la denuncia daumieriana nei confronti delle precarie condizioni di vita delle classi lavoratrici, mutatis mutandis, può tranquillamente trasformarsi nella tacita testimonianza pittorica di analisi ed indagine psicologica della realtà quotidiana degli strati medio-bassi della popolazione all'interno di una città di Valentini stesso. Seduti su un prato, appoggiati al muro, pensierosi ad osservare chissà cosa, intenti ad attraversare la strada o a ritornare a casa con le buste della spesa fra le mani, sdraiati ed assorti in riva al mare, poco importa. Si tratta di uomini comuni di qualsiasi età, sesso e nazionalità, vero fulcro dell'attenzione, ritratti in pose così spontanee e familiari da poter permettere l'identificazione del soggetto raffigurato con il medesimo osservatore. Eroi silenziosi e mesti, elevati a simbolo dell'umanità stessa nella sua apparente incomunicabilità.

I protagonisti, tuttavia, sono completamente immersi in una luce quasi accecante, non naturale e proveniente da una fonte esterna al dipinto, la quale crea forti chiaroscuri nelle vesti, nei volti e negli oggetti, gettando infine sul piano in cui poggiano i piedi, grandi ombre dei loro rispettivi corpi. La luminosità è un mezzo espressivo fondamentale poichè svolge una duplice funzione: diviene strumento utile per rendere maggiormente plastiche le figure, ma al tempo stesso aiuta a focalizzare l'attenzione dell'osservatore sui veri attori della scena dipinta all'interno del quadro. E' dunque un elemento realistico in quanto "luce" in sè, ma utilizzato essenzialmente in maniera simbolica, quindi irrealistica, poichè tocca gli elementi chiave della storia narrata per enfatizzarli maggiormente.

La gamma cromatica, inoltre, pur essendo poco luminosa, tutta centrata sui toni del blu, del nero e del marrone, eccezion fatta per i rosa degli incarnati, non crea affatto un'impressione cupa, in quanto poco marcata e di certo stemperata dai forti contrasti luministici.

La tridimensionalità dello spazio viene, infine, realizzata in maniera duplice. In alcuni casi, data dalla sovrapposizione delle figure, poste una davanti all'altra, così come la presenza di abitazioni, macchine o strade che, in maniera prospettica, conferiscono profondità all'ambiente; in altri, invece, risulta essere solo ed esclusivamente suggerita dalla costruzione plastica della figure e dal proprio piano di posa, ma collocata in uno spazio assolutamente vuoto.

L'artista, dunque, è come se ricreasse un luogo surreale, appena accennato da qualche riferimento d'ambientazione cittadina ed in cui l'uomo nella propria quotidianità viene gettato, nudo e crudo.
I dipinti di Valentini, proprio per queste motivazioni, dopo un'iniziale straniamento di fronte al bagliore che li caratterizza, risultano pervasi da un forte senso d'intimità, impressionante per chiunque si soffermi di fronte ad essi. Risulterà allora naturale riconoscersi nei propri quadri, in quanto uomini, per questo solitari, unici, ma allo stesso tempo immensi e capaci di grande immedesimazione ed empatia. Null'altro risulta necessario per sentirsi rapiti dall'immagine dipinta.
Dott.ssa Mariaceleste Di Meo

Inaugurazione 8 novembre ore 18.30

Caruso Gallery
Lungomare Garibaldi, 33 Milazzo (ME)
lun-sab 16-20, sab 10-13
ingresso libero

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