Spazio Bevacqua Panigai (vecchia sede)
Treviso
vicolo S. Pancrazio, 3
0422 1856140 FAX
WEB
Luogo Comune
dal 20/10/2011 al 18/11/2011
merc-ven dalle 15 alle 19 e il Sabato dalle 10 alle 13 e dalle 15: alle 19

Segnalato da

Spazio Bevacqua Panigai




 
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20/10/2011

Luogo Comune

Spazio Bevacqua Panigai (vecchia sede), Treviso

Francesca De Pieri, Marian Vanzetto, Maria Jose' Plannels. La mostra curata da Carlo Sala vuole indagare luoghi meno noti, ma carichi di fascino con immagini che vanno oltre i consueti stereotipi.


comunicato stampa

A cura di Carlo Sala

“mezzi espressivi mixati insieme per raccontare e valorizzare
luoghi della Provincia di Treviso un tempo vitali
oggi dimenticati o socialmente non considerati.
Non Luoghi Comuni. Non più.”


Siamo abituati a guardare i luoghi cercando le cosiddette “bellezze da cartolina”. Il paesaggio per secoli è stato raffigurato come una entità ideale, e quelle visioni ora appaiono distanti dalla realtà che ci circonda.

La mostra Luogo Comune, curata da Carlo Sala allo Spazio Bevaqua Panigai di Treviso, vuole indagare luoghi meno noti, ma carichi di fascino con immagini che vanno oltre i consueti stereotipi. Francesca De Pieri, Marian Vanzetto e Maria Josè Plannels agiscono scandagliando i luoghi ed i loro simulacri secondo una concezione che non si limita a raccontare le apparenze della realtà, ma vogliono creare un percorso emotivo e coinvolgente.

L’ex castello dei Conti Onigo di Pederobba, la palude delle ex fornaci di Istrana, il bosco Olmè a Cessalto, le Motte a Castello di Godego, saranno i “protagonisti” dell’esposizione, portatori di suggestioni inaspettate.

Gli scatti della De Pieri delineano percorsi naturali in cui la presenza dell’uomo è appena percettibile. L’autrice raffigura degli squarci naturali che non recano le normali sembianze fondate sulle classiche convenzioni della rappresentazione. Sono colti frammenti tratti dal bosco e paesaggi collinari, in cui la realtà all’apparenza quotidiana è riletta grazie ai Memory box che inglobano la fotografia e le conferiscono un’aura sospesa, amplificandone la portata espressiva.

Un immaginario che diviene più dilatato nei video di Marian Vanzetto: i luoghi sono i medesimi delle foto della De Pieri, ma se in queste è fermato l’istante, il girato della Vanzetto vuole indugiare lento negli anfratti naturali. E’ una ricognizioni che dietro una fisicità del luogo, nasconde una dimensione altra, di carattere fortemente evocativo. Le sembianze presentate alludono a stratificazioni che trascendono il dato retinico, e scavano nel sottopelle dell’immagine.

La spagnola Plannels, agisce con il mezzo installativo e tramite l’incisione; nell’intervento grafico emergono molteplici immagini che spostano l’attenzione su una dimensione temporale differente. In esse, dalla perentorietà del presente, si passa ad una riflessione sulla memoria intesa come testimonianza del passato, ed elemento costitutivo del nostro essere attuale. Oggetti quotidiani assumono un valore straniante e simbolico. Telefoni, mollette e sveglie sono i caratteri portanti di un alfabeto surreale che ricostruisce la realtà, per dispiegare un universo a tratti giocoso.

La De Pieri e la Vanzetto usano frammenti di paesaggio per parlare di identità, per arrivare all’essenza intima e più vera dei luoghi. La Plannels invece, lavora su un altro livello, il cosiddetto inscape, una dimensione interiore che passa per il nostro punto di vista.
Un percorso fatto di fotografie messaggere di visioni solo all’apparenza marginali, sequenze video che colgono l’anima delle terre e installazioni che evocano memorie incarnate nell’oggettualità contemporanea.

In fondo ciò che vediamo è frutto della nostra percezione, del nostro vissuto e delle nostre emozioni. Le autrici di propongono un percorso in cui nulla è totalmente definito, e dobbiamo farci trasportare dalle suggestioni, e attribuire nuovi significati ai luoghi che vediamo.

La Plannels realizzerà tra Giovedì 20 e Venerdì 21 Ottobre una performance in Pazza dei Signori e itinerante nel centro storico di Treviso, raccogliendo le impronte digitali dei passanti, per coglierne un elemento simbolico che in un qualche modo li rappresenti. Un frammento personale che racchiude un vissuto e in termini metaforici ne carpisce l’identità. Le persone potranno ricevere un frammento di opera con le loro impronte, al presentandosi al vernissage della mostra.

La mostra è stata realizzata grazie al preziosissimo contributo di Renudo, 32 Via dei Birrai, Moretto Abbigliamento, AmareStramare. Imprenditori e aziende lungimiranti che credono ancora nell’importanza del territorio dove risiedono e che vedono l’arte contemporanea come veicolo di valori autentici.

Inaugurazione 21/10/2011 ore 19

Spazio Bevacqua Panigai
vicolo S. Pancrazio, 3 - Treviso
Dal Mercoledì al Venerdì dalle 15:00 alle 19:00 e il Sabato dalle 10:00 alle 13:00 e dalle 15: alle 19:00

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