Ex ospedale di Sant'Agostino
Modena
largo Porta Sant'Agostino, 228
059 239888 FAX 059 238966
WEB
Francesco Carbonieri
dal 18/11/2011 al 28/1/2012
mar-dom 11-19, chiuso lunedi'
WEB
Segnalato da

Fondazione Cassa di Risparmio di Modena




 
calendario eventi  :: 




18/11/2011

Francesco Carbonieri

Ex ospedale di Sant'Agostino, Modena

La mostra La Belle Epoque nell'obiettivo di un amatore condensa in oltre cento fotografie storiche l'esprit di un'epoca dorata, in cui la ricca borghesia, anche in Italia, ebbe l'opportunita' di sperimentare l'ebbrezza di uno stile di vita lussuoso e cosmopolita. A cura di Chiara Dall'Olio.


comunicato stampa

A cura di: Chiara Dall'Olio

Le passeggiate al tramonto sulla Grande Plage di Biarritz, i viaggi in automobile lungo i tornanti della Costa Azzurra, le puntate al Casinò di Montecarlo, le meraviglie del progresso in mostra nelle capitali europee in occasione delle Esposizioni Universali d’inizio secolo.

La mostra Francesco Carbonieri: la Belle Époque nell’obiettivo di un amatore, allestita dal 19 novembre 2011 al 29 gennaio 2012 all’ex ospedale Sant’Agostino di Modena, condensa in oltre cento fotografie storiche l’esprit di un’epoca dorata, in cui la ricca borghesia, anche in Italia, ebbe l’opportunità di sperimentare l’ebbrezza di uno stile di vita lussuoso e cosmopolita.

Promossa dal Fotomuseo Panini in collaborazione con Fondazione Fotografia e a cura di Chiara Dall’Olio, la mostra attinge al prezioso fondo Carbonieri del Fotomuseo Panini: 5.300 fotografie acquistate nel 2004, in precedenza conservate in ordinate scatole e armadi nella biblioteca e nella soffitta di villa Clementina a Magreta (frazione del comune di Formigine non distante da Modena), dove era ancora allestita la camera oscura di Carbonieri, con bacinelle, chimici, bauli di carte non impressionate, ancora così come Carbonieri le aveva lasciate. L’interesse per questo archivio composto per un quinto da diapositive stereoscopiche (per la precisione 1.159) e da numerose (205) e rare autocrome (le prime diapositive a colori) è stato subito molto grande, ma sono occorsi diversi anni per studiarlo e comprenderne a pieno il valore.

Francesco Carbonieri, facoltoso borghese modenese che già dal 1908 poteva disporre di una macchina fotografica a lastre di sua proprietà, si dilettò a scattare foto della giovane moglie, di parenti e amici, dei viaggi a Parigi, sulla Costa Azzurra e sul lago di Como, ma anche a sviluppare i negativi nel suo laboratorio privato. Al di là della tecnica, a dire il vero non sempre eccelsa nei risultati, l’attività fotografica di Carbonieri documenta gli anni più belli della sua vita. La leggerezza e l’allegria traspaiono nei volti ritratti, quasi sempre appartenenti alla moglie o a pochi parenti e amici sempre vestiti con abiti di lusso e in contesti signorili.

I luoghi delle vacanze sono accuratamente scelti fra quelli in auge per la moda del tempo e il viaggio in automobile dà quel tocco di avventura che desta lo stupore e l’ammirazione sia di chi resta a casa come di chi vede l’automobile straniera parcheggiata in strada. Non solo, l’automobile diviene fra gli anni Dieci e glia anni Venti lo status symbol di una classe sociale – la ricca borghesia – che si sposta per il puro piacere di farlo e di ritrovarsi nei luoghi di villeggiatura. Si è passati dal Grand Tour ottocentesco, simbolo dell’iniziazione culturale di una società nord europea che riscopriva le sue radici mediterranee, al turismo di piacere degli italiani che (ri)scoprono l’Europa delle grandi capitali e della villeggiatura internazionale. Parigi, Bruxelles, Biarritz, Montecarlo e l’eclettica Barcellona diventano allora mete imperdibili per il nuovo turista che ama le Esposizioni Internazionali e i Casinò.

E comunque il soggetto, più che i monumenti di queste città bellissime, sono i turisti stessi, o meglio nel nostro caso, si potrebbe dire che Carbonieri ci mostra la sua famiglia in posa su diversi sfondi. Sicuramente l’affermazione è provocatoria, ma rende bene il senso di quelle immagini, fatte come ricordo personalissimo e forse anche con quel pizzico di ostentazione di chi vuol dimostrare di essere “stato lì”.

La scelta dei soggetti in Carbonieri non è casuale, rimarca la volontà di rappresentare esclusivamente il mondo spensierato e benestante nel quale è vissuto. E lo fa senza affettazione e in maniera acritica, come solo chi ha vissuto quella vita poteva fare. Smette di fotografare proprio quando il suo mondo smette di esistere a causa delle avversità che la sua, come moltissime vite, subisce a causa del regime fascista e della Seconda Guerra Mondiale. Francesco aveva vissuto e forse anche combattuto nella Prima, ma questo non ne aveva intaccato lo spirito. L’esperienza del confino e la mutata situazione economica gli tolgono quel velo dagli occhi che gli impediva di vedere le brutture del mondo. Ora che le ha vissute sceglie di non fermarle sui negativi, preferendo forse rifugiarsi nei ricordi di quei momenti felici.

Immagine: Francesco Carbonieri, Clementina tra il pubblico delle corse al trotto nell’ippodromo di Modena, 1919, negativo su vetro, 128 x 178 mm, Fotomuseo Panini

Opening: 19 novembre 2011

Ex ospedale di Sant'Agostino
largo Porta Sant'Agostino, 22 - Modena
Ingresso libero

IN ARCHIVIO [30]
Tre mostre
dal 12/9/2013 al 1/2/2014

Attiva la tua LINEA DIRETTA con questa sede