Palazzo Minoriti
Catania
via Etnea

Gaetano Calogero
dal 20/11/2009 al 28/11/2009
9-12 e 16-20
095 4011643 FAX 095 4011754

Segnalato da

Ufficio Stampa Provincia di Catania



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Gaetano Calogero



 
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20/11/2009

Gaetano Calogero

Palazzo Minoriti, Catania

Retrospettiva dedicata all'artista la cui pittura risente dell'iconografia popolare e i cui lavori sono eseguiti su supporti anche precari: fondi di sedie, cassette per frutta, spalliere di sedie ed altro ancora.


comunicato stampa

Sabato 21 novembre, alle 17,30, nel chiostro di Palazzo Minoriti, sarà inaugurata dal vice presidente della Provincia, Nello Catalano la mostra retrospettiva del maestro Gaetano Calogero pittore naïf e scrittore catanese.

'Sulla scena degli artisti naïf con Antonio Ligabue, Carmelina di Capri, Bruno Rovesti, Pietro Ghizzardi, e tanti altri un meritato posto tocca al siciliano Gaetano Calogero – commenta il professore Antonio Bruno - . Egli non è il solito pittore ingenuo, episodico che solitamente si riscontra tra i soliti naïf di maniera che descrivono le cronache maggiori della vita. I suoi racconti sono veri, testimonianza di una vita vissuta nei quartieri popolari di Catania, nei suoi soggetti non è presente l’eroe ma figure reali di uomini lavoratori, imbevuti di tradizioni popolari, di storie raccontate sull’uscio di casa senza pathos'.

La sua è una pittura che risente della iconografia popolare e i suoi lavori sono eseguiti su supporti anche precari: fondi di sedie, cassette per frutta, spalliere di sedie ed altro ancora.
La mostra resterà aperta al pubblico dalle 09,00 alle 12,00 e dalle 16,00 alle 20,00 sino a domenica 29 novembre.

'Sulla scena degli artisti naïf con Antonio Ligabue, Carmelina di Capri, Bruno Rovesti, Pietro Ghizzardi, Orneore Metelli e tanti altri che per ristrettezza di spazio non cito, un meritato posto tocca al siciliano Gaetano Calogero; egli non è il solito pittore ingenuo, episodico che solitamente si riscontra tra i soliti naïf di maniera, simpaticamente pettegoli, che descrivono le cronache maggiori della vita. I suoi raccolti sono veri, testimonianza di una vita vissuta nei quartieri popolari di Catania; nei suoi soggetti non è presente l’eroe ma figure reali di uomini lavoratori, imbevuti di tradizioni popolari, di storie raccontate sull’uscio di casa senza pathos. E’ la sua scrittura. I piccoli e i grandi quadri offrono un racconto di gente umile: il barbiere, il calzolaio, il fruttivendolo, il pescivendolo, ecc., danno l’idea di un bellissimo racconto epico, gente della sua città, come i cartelloni dei cantastorie, che si vedevano nelle piazze sul finire degli anni Sessanta.Gli eventi narrati, le ricordanze nostalgiche di un passato che non esiste più.Il pittore è un cantastorie, i lavori eseguiti su supporti anche precari: fondi di sedie, cassette per frutta, spalliere di sedie ecc. ecc.

I cicli del Vecchio e Nuovo Testamento offrono al pittore un’illustrazione ingenua e immediata del passo descritto. Bellissimi i lavori legati al gioco dei bambini, con le varie varianti dei medesimi, ormai scomparsi. La sua pittura risente della iconografia popolare: ex voto, carretti siciliani, pittura su vetro. Calogero (forse?) è l’ultimo cantore della pittura ingenua.
Vorrei concludere con un epitaffio che Apollinaire scrisse a matita sulla lastra di pietra del doganiere Rousseau, che lo scultore Brancusi e il pittore Ortiz scalpellarono nella pietra tre anni dopo seguendo la calligrafia: “Gentile Rousseau, ci senti, ti salutiamo Delaunay, sua moglie, monsieur Queval ed io. Lascia passare senza dazio le nostre valigie alle porte del Cielo. Ti portiamo pennelli, colori e tela perché tu possa dipingere nell’ozio santificato della vera luce, come un dì dipingesti il mio ritratto in sembianze delle stelle'.

Palazzo Minoriti
via Etnea, Catania
Orario: 09-12 e 16-20
Ingresso libero

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