L'artista decide di parlare di se' e del suo lavoro. Il progetto comprende una grande pittura che trae spunto dagli elettrocardiogrammi dei suoi amici e colleghi, due grandi disegni di cuori, tavole anatomiche e un abbozzo di wall painting. A cura di Scintilla Robina.
Ritratto Tutto. Personale
a cura di Scintilla Robina
“Danzare vuol dire inscrivere la musica nello spazio” (Gilbert
Rouget). In questa frase c’è una chiave di lettura del mio lavoro:
la curiosità rivolta ai ritmi e ai tempi nasce dalla sbalordita
sensazione di essere “fuori sincro” che mi accompagna spesso nel
quotidiano, diventando componente essenziale, essendo essa
simultaneamente condizione e visione. Le immagini che realizzo sono
necessariamente “ridotte” a segni; questo facilita la
codificazione dei tempi e dei ritmi, permettendomi di costruire
figure più complesse.”
Alessandro Sarra, Flash art italia, Settembre 2007 n°265
L’artista decide così di parlare di sè e della sua indagine
artistica, e da questa premessa procede RITRATTOTUTTO, il progetto
che Alessandro Sarra presenta a Milano presso la neon>fdv. Una grande
pittura che prende spunto dagli elettrocardiogrammi dei suoi amici e
colleghi più cari. Due grandi disegni di cuori, tavole anatomiche
dell'organo principe della vita. Un abbozzo di wall painting in
bianco e nero intenzionalmente non finito. Ritratti di persone
raccontate attraverso l’indagine del loro lato più intimo, quello
del pulsare del cuore. L’elemento generatore di vita che
l’artista traduce come una partitura musicale dove al suono e
al ritmo si sostituisce l'armonico dipanarsi di un segno, filiforme,
nervoso, ramificato. Una sinfonia tracciata in superficie e sotto
forma di geroglifico, con un inizio ed una fine apparenti, perchè
mutevoli, vicendevoli, turbinanti. I filamentosi percorsi in grafite,
che si imprimono in modo quasi impercettibile ma assolutamente
indelebile sulla superficie pittorica, appaiono come l’ipotetica
traduzione delle libere direzioni che la mente raccomanda di seguire,
come i precetti di una dottrina nuova, alternativa.
“Utilizzo i tracciati degli elettrocardiogrammi perché sono
funzionali alla mia visione di ritmo. Sono proprio gli elementi
reali quelli da cui parto e che mi colpiscono, il rapporto quotidiano
con il tempo, la velocità, la sensazione di non riuscire a starci
dietro. Lo faccio sempre iniziando a lavorare da cose minime,
microscopiche e sempre naturali. In alcuni quadri precedenti, per
esempio, utilizzavo esami istologici dello stomaco come punto di
partenza, per poi ridurli fino a renderli altro, appunto, quasi dei
suoni visti ma non uditi. Non so dire se si può parlare di astrazione
estrema, certo in un sistema regolato da codici a qualsiasi livello,
probabilmente “ridurre” a segno è da considerarsi tale.”
Intervista con Scintilla Robina
Inaugurazione martedì 25 settembre ore 18.30
neon>fdv
via Procaccini 4, Milano
Ingresso libero