L'artista indaga sul fenomeno della percezione del tempo e dello spazio attraverso l'utilizzo del mezzo pittorico e del linguaggio video. La sua installazione sollecita la partecipazione interattiva dei visitatori.
Personale
Boris Vaitovic è un giovane artista slovacco che indaga sul fenomeno della percezione del tempo e dello spazio attraverso l’utilizzo del mezzo pittorico e del linguaggio video. La sua installazione di sapore metafisico sollecita la partecipazione interattiva dei visitatori della MG: gli “oggetti solitari dipinti su… piani astratti” che ci accolgono sul muro esterno della MICROGalleria ci invitano a fare un passo avanti e a varcare la soglia per decifrare il mistero che si offre allo sguardo oltre il "muro di confine " che delimita la MG .
L’ingresso all'interno del luogo espositivo sembra far compiere al punto di vista delle composizioni un ribaltamento della prospettiva che, dal volo d’uccello, si ricompone in una visione frontale , offrendoci uno “spazio che muto ci accoglie”, oggetti tra gli oggetti. Vaitovic persegue lo stesso principio di “annullamento delle coordinate spazio-temporali nei suoi video: gesti quotidiani che si ripetono a distanza di migliaia di chilometri nel medesimo istante, “simulacri” di viaggiatori le cui scie anonime si incontrano per caso in aeroporti o stazioni, corse affannose per la città che conducono in una manciata di secondi fuori dalle mura (dov’è la distanza da percorrere?)”.
Testo in catalogo di Arianna Di Genova
Inaugurazione mercoledì 9 maggio 2007 ore 12,30
Tavola rotonda con l’artista ore 14
MicroGalleria dell'Accademia di Belle Arti
via Leonardo da Vinci - Pettino (L’Aquila)
Ingresso libero