Istituto Svizzero
Venezia
campo Sant'Agnese (Dorsoduro, 801)
041 2411810 FAX 041 2443863
WEB
Erich Busslinger
dal 27/3/2007 al 18/5/2007
lu-ve 11-13 / 15-18; sab 14-18
041 2411810
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Segnalato da

Fondazione Bevilacqua La Masa



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Erich Busslinger



 
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27/3/2007

Erich Busslinger

Istituto Svizzero, Venezia

La video installazione Inland Archiv riunisce una sequenza di alcune centinaia di immagini che, nel loro farsi dinamico e interattivo, offrono una visione d'insieme della Svizzera, che evidenzia le dicotomie e le differenze sociali, culturali e linguistiche elvetiche.


comunicato stampa

Inland Archiv

“Inland Archiv è il lento striptease fotografico di una maldestra umanità nel rituale monumentale della vita quotidiana”
Donald Mak, architetto, Basilea

La video installazione “Inland Archiv”, che significa archivio del territorio nazionale, riunisce una sequenza di alcune centinaia di immagini che, nel suo farsi dinamico e interattivo, ottiene una visione d’insieme della Svizzera, che evidenzia le dicotomie e le differenze sociali, culturali e linguistiche elvetiche.
“Inland Archiv”, ideato dallo svizzero Erich Busslinger, è un work in progress ed è nato nel momento in cui l’artista, tornato da un lungo soggiorno in Russia, ha visto il proprio paese con occhi nuovi e quasi estraniati. Ha così cominciato a filmare per anni, dal 1999, la Svizzera nei suoi vari aspetti, osservando con riprese lunghe e meditative i rituali di ogni giorno ma anche i cambiamenti sociali, realizzando un ritratto non convenzionale di questo paese, una sorta di “fenomenologia” della vita quotidiana elvetica in video.

Nello stesso tempo, afferma Busslinger, “il viaggio nel mio paese è diventato un viaggio verso la mia origine”. L’autore dice di non aver voluto trovare le immagini tipiche ma, semmai, quelle irritanti e stridenti. Ne emerge il conflitto fra lo spazio urbano e le dimensioni rurali, il confronto fra le zone industriali e i parchi naturali, come pure la dimensione del folklore e dei fenomeni di solitudine. La mostra è un invito a vedere a guardare al di là di ciò che si vede: il video non soggiace agli stereotipi delle cartoline romantiche della Svizzera. E attraverso la video installazione di Busslinger, la fisionomia della Svizzera appare estremamente complessa e contradditoria: sul retro della cartolina lucida con lo chalet, i gerani, le mucche e le cime innevate, c’è una cultura molto più articolata e ricca, molto più problematica e dolorante.

“E’ una Svizzera a pezzi, molto agricola, molto folcloristica, molto alpina ma anche sinistramente asettica nelle sue manifestazioni urbane, con i marciapiedi larghi, il cemento delle panchine vuote, automobilisti sudati fuori dalle auto ferme in coda sull’autostrada del Gottardo per il rientro estivo, reclute che svengono al termine delle esercitazioni: un puzzle da mille varianti, un insieme di non storie, di pure immagini che aspettano di essere collocate o non collocate a seconda di quanto lo spettatore tolleri di tenere il suo mondo in sospeso.”
Anna Ruchat, scrittrice, Pavia

“Non è né giornalismo, né documentario; non c’è da imparare nessuna lezione, pensieri da pensare. Il tono non è pedante, “seguitemi e osservate”. Né è innocente. Questa è una provocazione, un invito a collegare, una istigazione a guardare al di là di ciò che si vede. L’Archivio non soggiace agli stereotipi delle cartoline romantiche della Svizzera. Vengono invece presentati dei prototipi del comportamento umano. Con un approccio diretto, la cinepresa cattura e rivela l’essenziale e l’universale. Gli stereotipi rafforzano letture superficiali dell’apparenza. I prototipi possono rivelare la natura essenziale di qualcosa.

Sono attimi nel tempo che sembrano dilatati, rallentati (ma in tempo reale), focalizzati su un evento. E’ un occhio impigliato fra la fotografia e il cinema. L’immobilità del momento fotografico, esteso alle quattro dimensioni, che ci mostra il prima e il dopo dell’istante stesso. La distanza voyeuristica propria della cinepresa libera la partecipazione dello spettatore. A volte finisce col rendere comiche alcune scene, ma è anche perfetta per gettare uno sguardo neutrale sulla situazione. Tutto ciò che possiamo fare è guardare.”
Donald Mak, architetto, Basilea

“L’atlante delle immagini di Erich Bussliner ci invita, al di là della contemplazione, ad interrogare la “realtà esterna”. In questo senso l’Archivio del territorio nazionale si muove all’interno della tradizione del film documentario. Fin dall’inizio si riconosce lo sforzo di “rendere un’immagine il più possibile vicina alla realtà”, cosa che mette in evidenza un’ampia gamma di registri stilistici. Impostazioni tra loro concorrenziali come quella del cinegiornale o il cinema a ripresa spontanea e diretta dell’anglosassone “Direct Cinema” o la sua variante francese, il “Cinéma Vérité”, con i quali vi è in comune oltre al livello visivo, anche l’intento di descrivere la realtà sociale di fondo. Alla base del suo proposito c’è l’idea che il materiale ripreso abbia la capacità di cogliere ciò che si trova nella realtà più autentica - contrariamente al film di finzione.”
Conny E. Voester, giornalista, Berlino

“ Ciò che impressiona nella visualizzazione dell’Archivio di Busslinger è la segmentazione del territorio, ben illustrata da una gigantografia di una carta geografica, in una miriade di piccoli punti che rappresentano i nostri comuni, più densi o meno densi a seconda che si tratti di regioni montane o di pianura. Una Svizzera già divisa in culture, lingue ed etnie diverse, già suddivisa in venticinque cantoni, che risulta ulteriormente frammentata e quasi atomizzata.”
Domenico Lucchini, direttore artistico ISR, Roma

La mostra Inland Archiv (2004), ideato e prodotto da Erich Busslinger, secondo la definizione dell’autore, “apre una finestra audiovisiva che offre vedute su realtà attuali della Svizzera”. Seguendo il principio della casualità, le immagini della video installazione si mescolano vorticosamente, combinando il materiale di 258 videoclip in ritratti sempre nuovi e sorprendenti. Dopo la presentazione dell’opera alla Mostra Internazionale “Invideo” l’autunno scorso, Inland Archiv diventa (dal 2007) un’installazione interattiva dal titolo “La Svizzera in giro per l’Italia” che tocca varie città italiane. Dopo Trieste (in occasione di “Alpe Adria Cinema”), Roma (presso l’Istituto Svizzero) e Venezia, l’installazione verrà presentata a Lucca (dal 30 settembre al 28 ottobre) e al Centro Culturale Svizzero di Milano (dal 9 novembre al 15 dicembre). L’esposizione è coprodotta dall’ Istituto Svizzero di Roma.

Erich Busslinger (Baden, 1949), ha fatto degli studi di pedagogia dell’arte alla Scuola di Arte e Design di Lucerna. Ha poi studiato etnologia e storia dell’arte all’Università di Zurigo e ha cominciato a realizzare opere alla fine degli anni Settanta. E’ stato ricercatore in residenza alla Cité Internationale des Arts a Parigi, dove ha conosciuto Nam June Paik : un incontro che lo ha stimolato a lavorare coi media elettronici. Dagli anni Ottanta è stato artista residente a Firenze, Ginevra, ancora Parigi e Mosca. Nel 1983 si è trasferito a Basilea; attualmente vive, sempre in Svizzera, a Mellingen.

Erich Busslinger è direttore, autore e membro della cooperativa di media Point de vue. Insegna in varie scuole, in Svizzera e all’estero, ed è tutor per i progetti artistici e video della Scuola di Arte e Design di Basilea. Con le sue opere, per cui è stato più volte premiato, ha partecipato a vari festival cinematografici e video in numerosi paesi del mondo e alcuni suoi lavori sono stati trasmessi da reti TV in Svizzera, Germania, Olanda, Lituania, Russia e Macedonia. Importanti musei hanno acquisito le sue opere, dal Kunsthaus di Zurigo al Musée des Beaux Arts di Losanna.

Inaugurazione: 28 marzo 2007

Spazio Culturale Svizzero
Campo Sant'Agnese-Dorsoduro 801- Venezia
Orari d’apertura: Lu -Ve 11-13/ 15-18, Sa 14-18 Chiuso domenica.
Ingresso libero.

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