Un progetto sulla performance, ispirato a un breve racconto di Henry Miller che propone gli artisti Tamy Ben-Tor, Planning to Rock, Ragnar Kjartansson, in 3 diverse forme di interazione con lo spazio. A cura di Marianna Vecellio.
Un progetto sulla performance
a cura di Marianna Vecellio
Artisti coinvolti:
Tamy Ben-Tor, Israele
Planning to Rock, Germania/Gran Bretagna
Ragnar Kjartansson, Islanda
“Questa e' la sola storia vera che io abbia raccontato fino adesso […]
I miei personaggi sono tutti reali,
presi dalla vita, dalla mia vita,
mentre Augusto e' l’unico che nasce dal regno della fantasia.
Ma che cos’e' questo regno della fantasia
che ci circonda e assedia da ogni parte,
se non la realta' stessa?"
Henry Miller
La galleria Riccardo Crespi ha il piacere di presentare The Smile at the Foot of the Ladder, un progetto curato da Marianna Vecellio ispirato a un breve racconto di Henry Miller.
Con la storia di Augusto, clown geniale e disperato, Miller ha voluto parlare del vero artista e del suo faticoso percorso; Il sorriso ai piedi della scala, e' un’opera scritta negli anni parigini (1947-48), richiestagli da Fernand Le'ger e influenzata dai meravigliosi quadri sul circo di Rouault, Miro', Chagall, Seurat e Max Jacob.
“Ai piedi d’una scala tesa verso la luna, Augusto si sedeva in contemplazione, fisso il sorriso, perduti lontano i pensieri. Questa simulazione d’estasi, che egli aveva portato a perfezione, faceva sempre una grande impressione sul pubblico: pareva il sommo della stravaganza"
Il pubblico lo adora, tuttavia egli vive una profonda crisi esistenziale che lo portera' a dimenticarsi di se' stesso.
Da questo punto in poi il racconto acquisisce i toni del teatro dell’assurdo beckettiano: Augusto, completamente assorbito dalle sue ossessioni non arrivera' piu' a distinguere la realta' dalla finzione. Dal momento in cui la realta' diventera' incongrua e assurda, la performance restera' l’unico modo di ristabilire se stesso come persona reale: la sua vita e' la sua performance, la sua performance e' la sua vita.
The Smile at the Foot of the Ladder invita tre giovani artisti, Tamy Ben-Tor ( 1975, Israele), Planning to Rock (alias Janine Rostron) e Ragnar Kjartansson ( 1976, Islanda) - che da sempre fanno della performance la loro forma d’arte privilegiata a presentare il loro lavoro e a riflettere sulle tematiche che il racconto di Miller solleva: il lavoro dell’artista in generale e' ricavato su uno spazio di realta' e vi si contrappone in quanto libera creazione illusoria. Il tema del progetto vuole riflettere sulle varie forme di interazione con uno spazio performativo e proporre tre diversi modi di concepire la performance.
Musica, testo, costumi e personaggi apparentemente specifici, sono tutti mezzi e strumenti che uso con l'intento di ricercare quella sfida a livello artistico che risiede all'interno della performance stessa, e che rappresenta la suddivisione nonche' l'astrazione di un personaggio tramite lo specifico ed il riconoscibile.
Il lavoro di Tamy Ben-Tor subisce e vive di numerose contaminazioni: Cindy Sherman, Kara Walker, Alex Bag, Kafka, il teatro Yiddish e la tragedia greca. Come la Sherman, Ben-Tor usa costumi, parrucche e trucco per trasformare se stessa e dare vita ad una innumerevole varieta' di personaggi femminili che recitano monologhi surreali. Questi, il genere di personaggio che non ameremmo ritrovarci accanto su di un volo transoceanico, sono bigotti, petulanti, amari bistrattati e familiarmente snervanti.
Questa caustica ed intelligente artista pensa alle sue performances come momenti drammatici in cui i personaggi sono strappati fuori dal loro abituale contesto e piazzati nel dominio della idiozia fino a creare uno spazio di isolamento e non sense in cui l’identita' ha poco a che fare con la realta' e molto di piu' con il bisogno di essa.
Per la “prima" romana di The Smile at the Foot of the Ladder, Tamy Ben- Tor si confrontera' con gli spazi dell’Associazione dei Mutilati e Invalidi di Guerra. Luogo unico nel suo genere, tempio della Guerra, realizzato da Marcello Piacentini, celebre architetto razionalista, a cavallo della I e II Guerra mondiale, per ospitare la sede dell’associazione.
Tamy Ben-Tor vive e lavora a New York.
Tra le sue mostre negli Stati Uniti e in Europa: "Smile Machines", Transmediale.06, Akademie der Kunste, Berlin, Germany; T1 - Torino Triennale Tremusei, Torino, Italia; Performa 05, First Biennal of New Visual Art Performance, New York City, NY; PS1 Contemporary Art Center, New York. Tamy Ben-Tor e' rappresentata da Zach Feuer Gallery, New York.
Image: Tamy Ben-Tor, still from "The Hiitler Sisters", 2005 dvd
Si ringrazia Zach Feuer Gallery, New York
Ufficio stampa
Silvia Macchetto Silvia.macchetto@gmail.com
Carola Serminato Carola.serminato@tiscali.it
Sedi:
Inaugurazione: 29 novembre 2006 - 19.30
Galleria Riccardo Crespi
Via Mellerio, 1 - Milano
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Inaugurazione: 1 dicembre 2006 - 19.30
Associazione Mutilati e Invalidi di Guerra
piazza Adriana, 3 - Roma