MAM - Museo D'Arte Moderna e Contemporanea dell'Alto Mantovano
Gazoldo degli Ippoliti (MN)
via Marconi, 126
0376 659615 FAX 0376 657488
WEB
Biennale Postumia Giovani
dal 22/9/2006 al 18/11/2006
tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. lunedi' chiuso

Segnalato da

Paolo Cavinato




 
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22/9/2006

Biennale Postumia Giovani

MAM - Museo D'Arte Moderna e Contemporanea dell'Alto Mantovano, Gazoldo degli Ippoliti (MN)

V edizione. 10 giovani artisti chiamati a rielaborare personalmente la poetica di Mantegna (in termini di spazialita' e prospettiva, psicologia dei protagonisti, rapporto con la classicita',…). Opere di Paul Beel, Francesca Conchieri, Leonida De Filippi, Luca Francesconi, Junko Imada, Mario Piavoli, Paola Risoli, Spazio Visivo (gruppo composto da Paolo Cavinato, Anna Strada e Stefano Trevisi), Nicola Vinci, Dania Zanotto.


comunicato stampa

V edizione

A cura di Paola Artoni e Antonella Gandini

La quinta edizione della Biennale Postumia Giovani nasce in concomitanza con le celebrazioni dedicate al quinto centenario della scomparsa di Andrea Mantegna. Per l’occasione gli spazi di Villa Ippoliti, sede del Museo d’Arte Moderna di Gazoldo degli Ippoliti, si aprono a dieci giovani artisti selezionati dalle curatrici Paola Artoni e Antonella Gandini e chiamati a intervenire negli spazi del museo rielaborando personalmente la poetica di Mantegna (in termini di spazialita' e prospettiva, psicologia dei protagonisti, rapporto con la classicita',…).

In mostra sono i lavori di Paul Beel, Francesca Conchieri, Leonida De Filippi, Luca Francesconi, Junko Imada, Mario Piavoli, Paola Risoli, Spazio Visivo (gruppo composto da Paolo Cavinato, Anna Strada e Stefano Trevisi), Nicola Vinci, Dania Zanotto.

La pittura a tinte forti di Paul Beel (nato a Westlake - Ohio nel 1970 ma da anni fiorentino d’adozione) interpreta lo spirito del Mantegna attualizzando l’ardua ricerca prospettica e la sottile indagine psicologica dei protagonisti ritratti.

Francesca Conchieri (Brescia, 1980) pratica una sorta di spoliazione dell’opera del Mantegna cercando di restituire solo pochi elementi della Camera degli Sposi: il gioco illusionistico-architettonico utilizzato per rendere l’elemento del camino (focolare domestico), il gesto infantile della nana e le cavie del laboratorio di genetica (il nanismo era la conseguenza delle unioni tra consanguinei).

Leonida De Filippi (Milano, 1969) elegge un albero della Camera Picta a simbolo di un principio di conservazione di vita, di una sensibilita' senza tempo, di una risposta alla brutalita' degli interventi umani sulla natura.

I delicati disegni su carta svedese di Luca Francesconi (Mantova, 1979) sono dedicati alle interpretazioni psicologiche dei personaggi mantegneschi, dai cavalli alle Madonne, tra simboli e interpretazioni morfopsicologiche.

La leggerezza del lavoro di Junko Imada (nata a Kumamoto - Giappone nel 1971, da anni residente a Milano) interpreta le visioni atmosferiche di Mantegna in un continuo rimando tra realta' e allusione.

Il video di Mario Piavoli (nato a Desenzano del Garda, 1970 e residente a Pozzolengo - Bs) e' dedicato allo sconvolgimento della prospettiva mantegnesca e all’indagine dei particolari e dei dettagli, tra astrazione e realta'.

L’installazione di Paola Risoli (Milano, 1969) e' un richiamo alla classicita' e un itinerario verso una dimensione intima che indaga il processo creativo dell’artista.

L’installazione del gruppo Spazio Visivo, composto dall’artista-scenografo Paolo Cavinato (Asola - Mn, 1975), dalla scrittrice Anna Strada (Milano, 1977) e dal compositore Stefano Trevisi (Mantova, 1974), percorre lo spazio e crea un itinerario di riscoperta delle suggestioni mantegnesche in termini di spazialita' e prospettiva, indagine alchemica multisensoriale e teatralita'.

Il fotografo Nicola Vinci (nato a Castellaneta - Ta, 1975) si sofferma sulla figura della nana ritratta nella Camera degli Sposi facendola diventare il filo conduttore di una narrazione negli spazi mantegneschi.

Gli abiti-scultura di Dania Zanotto (nata a Treviso nel 1975, vive e lavora a Brescia) sono oggetti simbolici e totem che, svuotati della loro funzione, diventano tramiti della spazialita' spirituale del Mantegna e traccia del sacro nello spazio contemporaneo.


Accompagna la mostra un ampio catalogo edito dalla Publi Paolini con testi di Paola Artoni e Antonella Gandini.
La mostra e' sostenuta dalla Regione Lombardia - Culture, Identita' e Autonomie della Lombardia e dalla Fondazione Banca Agricola Mantovana, e patrocinata dalla Provincia di Mantova - Assessorato alla Cultura e Sistema dei Musei Mantovani, dalla Facolta' di Architettura - Polo Universitario di Mantova, dalla Citta' di Gazoldo degli Ippoliti.

Inaugurazione Sabato 23 settembre 2006 ore 18.00
Incontro con gli artisti domenica 24 settembre 2006 ore 10.30

Museo d’Arte Moderna e Contemporanea
Villa Ippoliti - Gazoldo degli Ippoliti

Orari: tutti i giorni dalle 10 alle 12.30 e dalle 15.30 alle 18.30. lunedi' chiuso

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