Questa 44 edizione di
Art Basel
vede la presenza del più alto numero di espositori provenienti da Asia e Pacifico mai registrato. Le sezioni, i premi e gli ambiti di questa immensa fiera internazionale sono moltissime.
Feature presenta 24 gallerie con progetti curatoriali, mentre
Unlimited, curato da Gianni Jetzer, anche quest'anno mostra opere e progetti che, per dimensioni e ambizioni, strabordano il limite dell'esposizione convenzionale.
Parcours propone una serie di sculture site-specific, azioni e performances sia di artisti internazionali che di talenti emergenti.
Il tutto è accompagnato da un vasto (vastissimo) programma di conferenze e tavole rotonde.
La già "schiacciante" proposta della prima fiera è affiancata ormai da tempo da quelle delle fiere "secondarie":
Liste (la primogenita e ormai maggiorenne) con le gallerie e gli artisti più giovani,
Volta
e
Scope a loro volta con i più promettenti;
Design Miami/Basel un nome un programma, e poi
The Solo Project con le sue personali,
Selection Artfair, la più piccola, insieme alla piattaforma editoriale
I Never Read.
Grazie a
Videocity.bs
si può fare una video-passeggiata, questa volta non in senso virtuale, ma allungando il passo tra le vetrine di 16 negozi del centro che hanno prestato i loro spazi ad opere che vanno dal 1970 ai nostri giorni.
A proposito di spazi allargati, al Museo Tinguely le installazioni del lituano
Zilvinas Kempinas si estendono su circa 1500 mq in 4 piani.
La mostra
Slow Motion ospita infatti i suoi lavori cinetici vecchi e nuovi, tutti in grado di "abolire" la gravità grazie a particolari effetti luminosi. Nella stessa sede altra mostra extralarge è quella della collezione del museo.
Rimanendo parzialmente in tema si può visitare la Casa delle Arti Elettroniche dove il duo Ruth Jarman e Joe Gerhardt, alias
Semiconductor
, propongono opere video e installazioni che esplorano le forze fisiche dietro e all'interno dei fenomeni naturali, in bilico tra arte e scienza.
Si potrebbe anche fare confusione tra Kunsthaus, Kunsthalle e Kunstmuseum perchè si tratta comunque di spazi espositivi che propongono arte contemporanea (o moderna) di qualità, con sedi facilmente raggiungibili (di quà o di là dal Reno) viste le dimensioni ridotte della città...
Stories, Myths, Ironies, and Other Songs di Michel Auder alla Kunsthalle Basel è una mostra che rivisita la varietà dei format che spaziano tra un video-diario e un documentario, passando per le modalità delle trasmissioni da TV commerciale, e introducendo così l'artista ai diversi ruoli con cui vuole giocare.
Some End of Things, a proposito, pare un titolo cinematografico mentre è quello di un'opera di Judith Hopf che è parte di una collettiva al
Kunstmuseum Basel - Museum fur Gegenwartskunst
Le diverse pratiche degli artisti invitati creano un contesto di narrazioni non coerenti che riflettono un intrico di ricordi e associazioni personali all' "iper-presente", malgrado, come appunto dice la Hopf, le cose devono arrivare a una fine a un certo punto.
Le immagini in movimento hanno una forza magica che ci attira nella loro orbita, più di venti film e video installazioni, fotografie ed altri lavori di
Steve McQueen selezionati sono in mostra da Schaulager.
Solo facciate intercambiabili, solo false promesse che mancano di soggettività: sono i "Los Angeles Apartments" fotografati e disegnati da
Ed Ruscha nel 1965.
Si trovano sempre al Kunstmuseum Basel ma nella sede di St. Alban-Graben, insieme alle opere di
Picasso provenienti da collezioni pubbliche e private di Basilea: circa 60 dipinti, 100 opere su carta e numerose sculture, oltre alla documentazione fotografica dell'"Anno di Picasso", il 1967, e a un film prodotto dalla televisione svizzera.
Alla
Kunsthaus Baselland
le mostre sono tre.
I quadri di Christopher Orr dove succede sempre qualcosa di sinistro e denso di presagi; video, dipinti, fotografie e installazioni al neon di Laurent Grasso caratterizzati da una forte componente narrativa, infine le grandi questioni dell'esistenza umana nelle opere di Manuel Graf.
Come sappiamo Basilea ha la fortuna di trovarsi in una sorta di vertice geografico/commerciale tra Germania, Francia e Svizzera. Quindi in occasione della fiera le mostre sono anche sparse in luoghi "extra nazionali" comunque facilmente raggiungibili da presenzialisti ed amatori.
Per raggiungere la Fondation Beyeler si può prendere un tram che conduce a Riehen nell'ordinatissima campagna in direzione Germania.
L'elegante fondazione ospita una retrospettiva di Max Ernst e l'8 giugno ha aperto una mostra di sculture di
Maurizio Cattelan: l'esposizione è proposta come evento eccezionale dopo il "ritiro" ufficiale dell'artista lo scorso anno.
Il 14 giugno Cattelan e famiglia (Francesco Bonami e Massimiliano Gioni) si incontreranno con il pubblico.
Sempre sul lato tedesco si trova Weil am Rhein e la Colab Gallery che presenta la quinta edizione di
Public Provocations
con vari stili, discipline e tecniche di Urban Art realizzata da nove artisti.
Ma nello stesso "paese" si trova anche il Vitra Design Museum dove è in corso la mostra dell'architetto
Louis Kahn
Qui modelli, disegni originali, fotografie e film documentano i suoi più importanti progetti dalle prime case unifamiliari ai monumenti.
A questo link si trovano
tutte le mostre in corso o in apertura in questi giorni nella città di Basilea
Vista la massa di collezionisti e operatori che arrivano in Svizzera da tutto il mondo in occasione di Art Basel, anche nelle città "vicine" si inaugurano importanti mostre e le attrazioni si addensano; come per esempio a
Zurigo
La Haus Konstruktiv presenta
Hot spot Istanbul
con arte astratta, concreta e concettuale turca dai tardi anni '40 ad oggi: dipinti, sculture, video e ambienti divisi in diverse sezioni.
I cubani
Los Carpinteros
espongono presso Galerie Peter Kilchmann.
Vent'anni di attività di
Cameron Jamie
sono proposti alla Kunsthalle Zurich.
Ci sono ben quattro mostre nella
Galerie Eva Presenhuber
: le nuove sculture di Ugo Rondinone, opere degli anni 1971-1989 di Jay DeFeo, in "April" lavori di Trisha Donnelly, mentre Eva Rothschild e Mark Handforth Blackbird presentano le loro installazioni all'esterno in Maagplatz.
In
Pool exhibition è esposta una selezione di lavori dalle collezioni private di Maja Hoffmann e Michael Ringier che insistono sul tema della ripetizione.